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Consumo di suolo, il Veneto ha una nuova Legge Quadro

Via libera dal Consiglio regionale al nuovo testo normativo in materia urbanistica che mira a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050

martedì 30 maggio 2017 - Redazione Build News

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Nel corso della seduta di ieri, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con 26 voti favorevoli, 13 contrari e 4 astenuti la nuova Legge Quadro per il contenimento graduale del consumo di suolo. Il nuovo testo normativo in materia urbanistica è stato votato in tarda serata dopo un approfondito confronto sull’articolato e sulla manovra emendativa sviluppato dapprima dell’Ufficio di Presidenza della competente Commissione poi dal Consiglio regionale in aula.

“Con la nuova legge si promuove un processo di revisione sostanziale della disciplina urbanistica che, oggi, deve essere ispirata ad una nuova coscienza delle risorse territoriali ed ambientali. In particolare la nuova disciplina mira a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l'obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050”. E’ quanto ha sottolineato l’assessore regionale al territorio, a conclusione del dibattito in Consiglio regionale.

“La nuova legge regionale – fa rilevare l’assessore – stabilisce che l’obiettivo del contenimento di consumo di suolo sarà gradualmente raggiunto nel corso del tempo e sarà soggetto a programmazione regionale e comunale”.

 Nello specifico la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, stabilirà la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale nel periodo preso a riferimento e la sua ripartizione per ambiti comunali o sovracomunali omogenei, sulla base delle specificità territoriali e delle informazioni fornite dai comuni. La quantità massima del consumo di suolo ammesso nel territorio regionale sarà sottoposta a revisione almeno quinquennale. I comuni approvano la variante di adeguamento dello strumento urbanistico generale al provvedimento di Giunta regionale.

 “Particolare rilievo nell’impianto normativo della legge – conclude - rivestono le previsioni volte alla riqualificazione edilizia ed ambientale e alla rigenerazione urbana, che indicano forme ed azioni quali la demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di tipologie edilizie urbane a basso impatto energetico e ambientale. A tal fine viene istituito uno specifico fondo regionale”.

IMPORTANTE PASSO IN AVANTI ANCHE PER LA DIFESA IDROGEOLOGICA. “Con una certa soddisfazione posso affermare che con l’approvazione della nuova legge sul consumo del suolo abbiamo finalmente sancito il principio che i piani urbanistici devono adeguarsi alla pianificazione del rischio idrogeologico, tenendo tra l'altro conto anche del problema dell’impermeabilizzazione del suolo”. A dirlo è l’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del suolo.

 “Uno dei concetti più sbagliati, che in taluni casi avevano caratterizzato anche le scelte di diversi comuni e a cui con questa legge finalmente poniamo un freno, è quello – spiega l’assessore - secondo il quale gli interventi di sicurezza idraulica dovrebbero sottostare alla pianificazione urbanistica. In risposta a queste convinzioni, purtroppo a volte avallate dagli stessi amministratori locali che dovrebbero salvaguardare la sicurezza del loro territorio, tracciamo una nuova rotta che certamente sarà utile per non ripetere gli errori pianificatori del passato, urbanizzato in maniera del tutto sconnessa e senza considerare il rischio idrogeologico".

 “Come ho ricordato spesso nei miei interventi pubblici - sottolinea con forza l'assessore - è infatti l'urbanistica che deve adeguarsi agli aspetti della sicurezza idraulica e non viceversa: le soluzioni ai problemi idraulici non cambiano a seconda della prospettiva politica o se qualche comitato alza la voce".

 "Dopo la scelta, iniziata con l'amministrazione Zaia, di puntare meno sull'asfalto e di più su opere di difesa del suolo - conclude l'assessore - con questa ulteriore normativa sanciamo un altro passaggio fondamentale, anche se forse politicamente scomodo, su una tematica come l'idraulica a cui non si può facilmente associare il termine "democrazia", in quanto non è certamente con quest'ultima che si possono superare le leggi della fisica, anzi a volte sono proprio le scelte eccessivamente concertate a mettere in pericolo il territorio".

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