Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza la proposta di legge che modifica le disposizioni in materia di Governo del territorio (65/2014), contribuendo alla valorizzazione del territorio rurale attraverso il "recupero delle residenze rurali abbandonate, caratterizzate da condizioni di degrado".
Uno dei principali obiettivi della legge è il recupero degli immobili abbandonati in territorio rurale così da incentivare la rigenerazione e contrastare il consumo di suolo.
Il testo, presentato in aula dal presidente della commissione Territorio e ambiente Stefano Baccelli (Pd), definisce lo stato di abbandono e le condizioni di degrado degli edifici escludendo, tra l'altro, quelli ai quali sia stata rilasciata la sanatoria edilizia straordinaria o siano state applicate sanzioni pecuniarie.
"Sono, inoltre, esclusi – ha precisato Baccelli - gli edifici posti in aree caratterizzate dalla più elevata classe di pericolosità geomorfologica ed idraulica". Tra gli interventi ammessi, anche una "graduale possibilità" di aumento volumetrico per l'efficientamento energetico e di sicurezza sismica.
LE OSSERVAZIONI DEI GRUPPI CONSILIARI. 'No' convinto all'atto da parte del Movimento 5 Stelle. "Si fa confusione – ha detto il presidente Giacomo Giannarelli – tra le competenze proprie della Regione e quelle dei Comuni". "Si parla – ha aggiunto Giannarelli - di ampliamenti anche se i piani urbanistici comunali non li prevedono" e "non cogliamo l'occasione di recuperare gli immobili con il recupero del territorio". "Perché – domanda il consigliere regionale - non si chiedono detrazioni fiscali o possibilità di finanziamento a tasso agevolato per i lavori di recupero del patrimonio edilizio?".
Voto favorevole all'atto da Lega Nord. "Riteniamo questa legge un passo avanti – ha detto Elisa Montemagni – per il recupero degli edifici abbandonati sul nostro territorio. Non consumiamo suolo se non ce n'è bisogno".
La consigliera regionale Elisabetta Meucci (Pd) è intervenuta per sottolineare alcuni profili della legge come "il principio del contenimento del suolo" e del "recupero del patrimonio edilizio abbandonato e dismesso da anni che produce degrado." "Con questa misura – ha concluso Meucci – ci poniamo anche l'obiettivo di una riqualificazione non solo energetica ma anche di adeguamento sismico".
Voto contrario è stato espresso da Tommaso Fattori (Sì). "L'obiettivo dichiarato – ha detto il capogruppo – è quello di recuperare il patrimonio edilizio rurale abbandonato e in degrado in alternativa al consumo di nuovo suolo. Tuttavia dal punto di vista operativo non si garantisce che il recupero con ampliamenti sia realmente un'alternativa al nuovo consumo di suolo".