Ha portato ad un notevole risparmio economico per le casse pubbliche il controllo attribuito ad Anac sui contenziosi e gli accordi bonari e delle transazioni giudiziali ed extragiudiziali di Anas. Si arriva a un risparmio per lo Stato fino a quattro quinti dello stanziamento originario finanziato per definire le controversie con le imprese appaltatrici, con relative richieste di risarcimento.
Il decreto legge n.50 del 24 aprile 2017 ha affidato all’Autorità Nazionale Anticorruzione poteri di verifica e di valutazione della convenienza economica di tali operazioni di Anas. Lo stanziamento originario fissato per sanare il contenzioso Anas era di 700 milioni per il periodo compreso fra dicembre 2017 e giugno 2020. Anac ha rilasciato 44 pareri per tale periodo, per un importo complessivo pari a 145 milioni, poco più di un quinto del valore stanziato e messo a disposizione per le controversie Anas.
“I risultati ottenuti dall’Autorità nella verifica degli accordi transattivi realizzati da Anas, hanno portato a risparmi notevoli rispetto alla media degli accordi stipulati prima dell’entrata in vigore della disposizione che attribuiva ad Anac tale potere”, ha affermato il Presidente dell’Autorità, Giuseppe Busìa. “Il trend si è confermato anche negli anni successivi, dimostrando la forte utilità pubblica esercitata dal Protocollo Anac-Anas siglato nel novembre 2017. Il controllo di Anac è fondamentale per verificare se da parte di Anas sia stata effettuata una valutazione della convenienza economica dell’operazione, e soprattutto verificare che tale convenienza sia effettiva”.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI. Nel 2020, causa emergenza pandemica per il Covid, l’Autorità ha affidato l’attività di verifica preventiva a un gruppo di Ispettori che, tra giugno 2020 ed agosto 2021, hanno rilasciato 13 pareri.
Anche riguardo a questi pareri, il risparmio per le casse dello Stato è risultato ragguardevole. L’importo complessivo pagato è stato di circa 9 milioni di euro, a fronte di importi di riserve iscritte di circa 49 milioni. Anche qui poco più di un quinto del complessivo a disposizione a bilancio.
Nel settembre 2021, con il ritorno alla normalità dopo la pandemia, il rilascio dei pareri preventivi è ritornato ad essere svolto dagli Uffici Anac.
L’attività di verifica preventiva svolta nell’ultimo quadrimestre del 2021, ha visto Anac stilare sette pareri per importi massimi oggetto di transazione/accordo bonario di circa 4 milioni, a fronte di importi di riserve di circa18 milioni, con conseguente notevole risparmio di spesa.
Nel 2022, l’Autorità ha reso 22 pareri per un importo complessivo pari a circa 11 milioni, a fronte di importi di riserve pari complessivamente a circa 91 milioni di euro, con un conseguente notevole risparmio di spesa. Nell’ambito dell’attività svolta da Anac, quantificate le somme riconosciute nei vari procedimenti, è emerso che più della metà dei procedimenti (16) si sono conclusi con il riconoscimento di importi inferiori ad euro 500.000, in due procedimenti sono state riconosciute somme comprese tra euro 500.000 e 1.000.000 e nei restanti (4) l’importo è superiore ad 1 milione di euro.
Dal 2017 al 2022, dunque, sono stati resi dall’Ufficio un totale di 73 pareri, per un importo complessivo di riserve di oltre 2 miliardi di euro (2.008.956.243 euro) a fronte dei quali è stato riconosciuto agli appaltatori un importo complessivo di 167.302.865 euro, corrispondente a poco più dell’8% di quanto inizialmente richiesto con l’iscrizione delle riserve.
L'UTILITÀ DEL CONFRONTO. “Va detto che l’Autorità, quando affronta tali pareri, esamina questioni, sia giuridiche sia tecniche, particolarmente complesse”, afferma il Presidente di Anac, Giuseppe Busìa. “Spesso sono oggetto di perizie giudiziali, o comunque di contenziosi, e talvolta relative ad un numero considerevole non solo di riserve (talvolta anche per numeri superiori a trenta riserve) di contratti di appalto, con la necessità di esaminare anche la relativa documentazione processuale, oltre alle numerose relazioni che sono chiamati a rendere i diversi organi competenti ad esprimersi sulle riserve, così come indicati non solo dalla normativa di settore applicabile”.
Tra i documenti che vengono costantemente esaminati ci sono le direzioni lavori, le commissioni di collaudo, le commissioni per l’accordo bonarie, ma anche protocolli interni di Anas, come la direzione collaudi e riserve di Anas.
Frequentemente, è stato necessario esaminare il rispetto della regolarità delle procedure seguite nella definizione degli atti transattivi e degli accordi bonari.