Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha avviato nel corso degli ultimi mesi interventi di semplificazione per snellire le procedure di accesso al meccanismo incentivante del Conto Termico.
A partire dal 21 ottobre 2024, è operativo “un iter più rapido che facilita le azioni da parte dell'operatore e riduce le tempistiche di attivazione del contratto”, spiega il GSE.
“Già in fase di invio dell'istanza, l'operatore potrà accettare le clausole contrattuali del Conto Termico e, a seguito dell'esito della qualifica da parte del GSE, il contratto sarà contestualmente attivato e reso disponibile all'operatore nella sezione “Contratti Attivi" del menu principale del Portaltermico.
Non sarà più necessario, dunque, a valle dell'istruttoria, accettare via Portale informatico i termini contrattuali per il perfezionamento del Contratto”, conclude il Gestore.
Per ulteriori informazioni o necessità di supporto, è possibile inviare una segnalazione tramite il Portale di Assistenza Clienti, selezionando il servizio “Conto Termico".
I numeri del Contatore al 1° settembre 2024
Il GSE ha aggiornato il contatore del Conto Termico con l'obiettivo di monitorare l'andamento degli incentivi impegnati, previsti dai D.M. 28/12/2012 e D.M. 16/02/2016, per la realizzazione di interventi di efficienza energetica e di impianti termici alimentati a fonti rinnovabili.
Per l'anno 2024, sulla base delle informazioni disponibili al 1° settembre, il contatore stima un impegno di spesa complessivo pari a 452 milioni di euro, di cui 193 milioni per interventi di privati e 259 milioni per interventi della Pubblica Amministrazione (dei quali 88 milioni mediante prenotazione). La stima della spesa impegnata è da considerarsi un dato preliminare, destinato a modificarsi per effetto delle richieste da acquisire nei mesi a venire, delle regole di calcolo del contatore e delle tempistiche legate al pagamento delle rate degli incentivi.
Gli importi impegnati rientrano nei limiti di spesa annui previsti dalla normativa, pari a 500 milioni di euro per i privati e 400 milioni di euro per la PA.