Il documento analizza i principali risultati ottenuti dalla fase di avvio del meccanismo incentivante, fornendo, tra l’altro, informazioni sul numero di richieste pervenute, il numero di richieste ammesse agli incentivi, la tipologia degli interventi realizzati con la relativa distribuzione territoriale e l’entità degli incentivi erogati.
Nel periodo in esame sono state complessivamente trasmesse al GSE 9.822 richieste di concessione degli incentivi mediante le diverse modalità( Accesso Diretto, Prenotazione e Iscrizione ai Registri), di cui 9.658 con la procedura di Accesso Diretto. Tra queste ultime le richieste valutate positivamente e che hanno un contratto attivato entro il 31 dicembre 2014 sono state 7.720, di cui 7.599 da parte di Soggetti privati e 121 da parte di Amministrazioni pubbliche.
Quadro normativo
Sembrano competere con il Conto altri meccanismi più noti al vasto pubblico, come le detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici, e i Certificati Bianchi: sono però strumenti diversi che rispondono ad esigenze diverse, sicuramente complementari ma alternativi, ciascuno con specifiche peculiarità.
È bene precisare che gli incentivi del Conto Termico possono essere riconosciuti esclusivamente agli interventi che non beneficiano di altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione e i contributi in conto interesse. È prevista invece la possibilità di cumulo con contributi in conto capitale non statali, comunque entro il limite del 100% della spesa sostenuta (per le imprese, entro i limiti previsti per gli aiuti di Stato).
La gestione del meccanismo è affidata al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che esegue attività di qualifica e controllo sugli interventi e cura anche l’erogazione degli incentivi ai soggetti beneficiari.
Ambito di applicazione
Gli interventi incentivati dal Conto riguardano principalmente il settore civile (residenziale e terziario) con incursioni nei comparti dell’agricoltura in serra e della produzione di calore di processo, rispettivamente per applicazioni di generatori a biomassa e di solare termico.
1 - incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti attraverso il miglioramento delle caratteristiche prestazionali dell’impianto (installazione di caldaie a condensazione) e dell’involucro edilizio opaco e trasparente (isolamento di muri e coperture, sostituzione di chiusure finestrate, ecc.) anche con l’utilizzo di sistemi schermanti;
2 - produzione di energia termica da fonti rinnovabili, insieme con sistemi ad alta efficienza: installazione di pompe di calore, anche geotermiche; caldaie e apparecchi a biomassa ;impianti solari termici, anche con solar cooling.
Gli interventi impiantistici sono sempre in sostituzione di generatori esistenti, salvo per i generatori a biomassa installati da aziende agricole e gli impianti solari termici che possono essere nuove installazioni.
Agli incentivi del Conto possono accedere le Amministrazioni pubbliche per la realizzazione degli interventi nell’ambito di entrambe le categorie, e i privati (cittadini, condomini, imprese, onlus) per la realizzazione dei soli interventi nella categoria 2.
Anche con le ESCO
I soggetti ammessi, privati o pubblica amministrazione, possono anche avvalersi del supporto di una ESCO (Energy Service Company) per la realizzazione degli interventi. In questo caso la ESCO è il soggetto responsabile degli interventi e, come tale, riceverà l’incentivo del Conto Termico che condividerà con il soggetto ammesso tramite un contratto. Se il soggetto ammesso è pubblico, il contratto deve essere di “rendimento energetico” e contenere i requisiti minimi previsti nell’allegato 8 al D.Lgs. 102/14, mentre se il soggetto ammesso è privato, è necessario un “Servizio energia” in regola con i requisiti del D.Lgs. 115/08, così come integrati dall’art. 14 del D.Lgs. 102/14 (sono in caso di produzione di sola ACS da solare termico sono previste sostanziali deroghe).
Fondi ancora disponibili
La disponibilità di fondi è considerevole: complessivamente 900 milioni di euro di spesa annua cumulata, di cui 200 milioni per interventi realizzati o da realizzare da Amministrazioni pubbliche, e 700 milioni per interventi realizzati da privati. Ad oggi, solo una parte minima di tale disponibilità è stata intaccata: meno del 2% nel 2014 e anche per il 2015 rimane un’ampia disponibilità, superiore al 90% del contingente di spesa annua cumulata.
Per gli interventi di categoria 1 riservati alle PA, l’incentivo vale fino al 40% delle spese ammissibili sostenute, nel rispetto di specifici limiti unitari di costo e di incentivo complessivo erogato. L’incentivo è ripartito in 5 rate annuali costanti, ma con le novità introdotte in applicazione del D.Lgs. 102/14, l’erogazione avviene in unica soluzione se il soggetto responsabile dell’intervento è una PA (per le ESCO rimangono invece 5 rate).
Per gli interventi di categoria 2, l’incentivo è calcolato sulla producibilità presunta di energia termica (in funzione della tecnologia, della taglia e della zona climatica), che è valorizzata con tariffe dipendenti dalla tecnologia e dalla taglia. Per i generatori di calore a biomassa sono previsti coefficienti premianti in relazione a valori bassi di emissioni di polveri sottili. L’incentivo è ripartito in 2 o 5 rate annuali costanti, in funzione della taglia. Anche in questo caso, solo se il soggetto richiedente è una PA, l’erogazione avviene in unica soluzione. Infine, se l’incentivo non supera i 600 Euro complessivi, l’erogazione è in unica rata.
Perché conviene
Anche presso il vasto pubblico stanno finalmente emergendo alcuni indubbi punti di forza del Conto. L’incentivo è versato direttamente sul conto corrente del beneficiario e, per i piccoli interventi, viene erogato completamente al massimo in poco più di 18 mesi. Possono quindi beneficiarne vantaggiosamente anche soggetti a basso reddito, o soggetti che hanno esaurito la disponibilità di detrazione fiscale, fruibile in tempi ben più lunghi (10 anni).
La qualifica dell’intervento eseguita dal GSE è garanzia di qualità in termini di prestazioni dell’impianto/intervento (migliore capacità di isolamento, rendimenti di generazione elevati, basse emissioni di inquinanti, ecc.), conformità alla regola dell’arte e qualità realizzativa complessiva (adeguato accumulo termico, garanzie sui componenti, ecc.). L’accesso agli incentivi ai soli interventi qualificati è anche un vantaggio per il sistema, consentendo un impiego attento delle disponibilità economiche, nonché un controllo scrupoloso del divieto di cumulo con altre forme di sostegno statali.
Inoltre, benché tutti gli interventi che accedono al Conto portino ad una riduzione del consumo di fonti tradizionali, sono i requisiti stringenti in termini di rendimento dei generatori a biomassa (85% minimo e valori anche più elevati per taglie maggiori) e di basse emissioni di polveri sottili che rendono il Conto particolarmente adatto a supporto di politiche ambientali mirate alla sostituzione della capacità di generazione termica esistente, che è in gran parte inquinante perché datata e priva dei requisiti minimi di efficienza e basse emissioni garantiti invece dall’accesso al Conto.
Supporto e iter più snello
La presentazione delle richieste di incentivo e la gestione complessiva delle pratiche sono state completamente dematerializzate dal GSE attraverso l’utilizzo dell’applicativo informatico Portaltermico. Le comprensibili difficoltà iniziali da parte degli operatori sono ora superate grazie ad una migliore conoscenza del meccanismo e alle semplificazioni che il GSE sta apportando.
Parallelamente, sono stati attivati canali di comunicazione a supporto degli operatori, compreso un Contact Center telefonico, ed è cresciuta la capacità di risposta operativa nella valutazione delle richieste: in media sono sufficienti meno di 25 giorni dall’inoltro della richiesta affinché il GSE invii una comunicazione, nel 60% dei casi subito positiva di ammissione all’incentivo (che sale al 92% dopo le interlocuzioni con il richiedente), a dimostrazione anche di una qualità progressivamente crescente delle richieste.
Il rapporto diretto con gli operatori è stato infatti il migliore strumento per il trasferimento del know how necessario per superare le iniziali fasi di rodaggio. Gli operatori hanno così compreso le peculiarità di un meccanismo innovativo e potente, ma selettivo quel tanto che basta per garantire qualità a tutta la filiera, dai produttori lungimiranti che investono in prodotti innovativi e efficienti, ai professionisti ed installatori seri e competenti, fino ai beneficiari finali (cittadini, PA, imprese, ecc.) e al sistema in generale, che beneficia di un utilizzo più attento ed efficace delle risorse disponibili.