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Contratti pubblici, dai comuni con più di 15mila abitanti appalti per 26 miliardi nel 2023

Il nuovo rapporto dell'Anac certifica che gli appalti dei Comuni costituiscono un tassello importante degli appalti avviati in Italia lo scorso anno: sono il 13% circa come numerosità e oltre il 9% in valore. Sono più di 34.600 le procedure espletate dai 745 Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti

venerdì 18 ottobre 2024 - Redazione Build News

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Appalti per 26 miliardi di euro: sono quelli spesi nel 2023 dai 745 Comuni italiani con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Gli appalti dei Comuni costituiscono un tassello importante degli appalti avviati in Italia lo scorso anno, il 13% circa come numerosità e oltre il 9% in valore. Le procedure espletate dai 745 Comuni sono più di 34.600.

Lo ha rilevato il nuovo report dell'Anac “Il mercato dei contratti pubblici nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti – Anno 2023”, pubblicato il 17 ottobre.

Spesa, in testa a tutte le regioni il Lazio

In termini di importo, il 37% del totale complessivo è rappresentato da appalti avviati dai comuni laziali, fra cui spicca l’appalto appalto assai significativo di Roma Capitale per la ‘Progettazione, costruzione e gestione dell’impianto di termovalorizzazione con relativa concessione (stimata in circa 33,5 anni)’. Una procedura aperta, del valore pari a circa 7,4 miliardi di euro.

Sempre in termini di importo, i comuni del Lazio sono seguiti da quelli della Lombardia, con l’11,3% del valore, e dai comuni della Puglia e della Campania con, rispettivamente, il 6,2% e il 6,1%.

Numero di appalti, Lombardia al primo posto

Per quanto riguarda il numero di appalti, i comuni della Lombardia risultano essere quelli che hanno espletato più appalti, con il 13,3% del totale. A seguire, quelli del Lazio con il 9,3% e subito dopo quelli della Sicilia e della Campania, con una quota del numero degli appalti pari al 9,2% per la prima e l’8,6% per la seconda.

Considerando, invece, la spesa pro-capite, i comuni del Lazio sono quelli in cui si è speso di più nell’anno in esame (circa 2.002 euro per abitante, in larga parte dovuti al rilevante appalto per l’inceneritore), seguiti da quelli delle Regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta con, rispettivamente, 1.125 euro e 1.117 euro di spesa pro-capite.

Analizzando la distribuzione delle procedure per tipologia di contratto per importo, emerge che i 745 comuni esaminati hanno espletato, nell’anno 2023, appalti soprattutto nel settore dei lavori (circa 16,6 miliardi di euro pari al 63,8% del valore complessivo degli appalti dei comuni con più di 15.000 abitanti), seguiti da quelli nel settore dei servizi (circa 8,6 miliardi di euro pari al 33,2% del valore degli appalti di tali comuni).

Impennata degli affidamenti nel 2023

“Come risulta dalla Banca Dati di Anac, si è registrato in tutt’Italia una vera impennata degli affidamenti nel 2023: il valore complessivo degli appalti di importo superiore a 40.000 euro è stato di oltre 283 miliardi di euro, a fronte dei quasi 208 del 2021, l’anno precedente all’avvio del Pnrr”, afferma il Presidente di Anac Giuseppe Busìa. “Un incremento di circa il 36,4% rispetto al 2021 e addirittura del 65,9% rispetto al 2019. Il dato complessivo di crescita registra un sostanziale raddoppio rispetto al 2018”.

I comuni sopra i 15.000 abitanti coprono il 16,7% circa del valore complessivo degli appalti di lavori in Italia, e il 10% circa degli appalti di servizi nel nostro Paese, mentre il peso delle forniture è assai più limitato, con meno dell’1% degli appalti a livello nazionale, sempre in termini di importo.

La classe d’importo con maggiore impatto sulla spesa

La classe d’importo con maggiore impatto sulla spesa risulta essere quella relativa agli appalti di importo maggiore o uguale a 25.000.000 euro, con un totale di circa 10,1 miliardi di euro (corrispondente al 42,1% del valore complessivo di tutti gli appalti esaminati), seguita da quella relativa alla fascia d’importo tra uno e cinque milioni di euro, con un totale di circa 5,2 miliardi di euro (20,1% del valore complessivo degli appalti).

A livello di numerosità, la classe di importo tra € 40.000 e € 150.000 risulta essere quella in cui si aggiudicano più appalti (67,9% del numero complessivo), seguita dalla classe di importo tra € 150.000 e € 1.000.000 con 23,5%.

Se in termini di numero di procedure, l’affidamento diretto e la procedura negoziata senza bando sono state quelle principalmente utilizzate (rispettivamente per il 60,1% e per il 25,3% del totale degli appalti relativi ai 745 Comuni esaminati), in termini di importo, la procedura aperta, utilizzata per gli appalti di maggiore importo, rappresenta il 69,7% del valore complessivamente affidato, seguita dalla procedura negoziata senza bando, con il 18,9% del valore complessivo degli appalti esaminati.

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