Fisco

Contratti pubblici e Decreto Semplificazioni: dall'ANAC osservazioni e proposte di modifica

L'Autorità fornisce alcune osservazioni sulle disposizioni del D.L. n. 76/2020 che hanno effetti sul sistema dei contratti pubblici e sulla materia della prevenzione della corruzione e della trasparenza, esaminando per ciascuna norma i problemi interpretativi e applicativi da essa sollevati

martedì 4 agosto 2020 - Redazione Build News

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Nell'ambito dell'esame del decreto legge recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale (d.l. 16 luglio 2020, n. 76), all'esame del Parlamento, l'Autorità nazionale anticorruzione ha fatto pervenire alla commissione Lavori pubblici del Senato un documento contenente osservazioni e proposte di modifica sui vari profili di competenza.

Il Decreto-legge Semplificazioni reca, nel Titolo I, Capo I (Semplificazioni in materia di contratti pubblici), alcune rilevanti novità in materia di contratti pubblici, finalizzate ad incentivare gli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture e dei servizi pubblici, nonché a fronteggiare le ricadute economiche negative a seguito delle misure di contenimento e dell’emergenza sanitaria globale del COVID-19; lo stesso interviene - anche se in maniera più limitata - in materia di misure di prevenzione della corruzione e applicazione del principio di trasparenza.

L'Anac aveva già presentato, in considerazione della fase emergenziale in atto, alcune proposte di modifica della normativa di settore e, in particolare, del Codice finalizzate ad imprimere una accelerazione nelle procedure di affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture, senza però compromettere l’impianto complessivo della materia che essendo, com’è noto, di derivazione europea impone una particolare attenzione.

Le proposte presentate dall’Anac - senza creare meccanismi derogatori del Codice - miravano a valorizzare l’autonomia e la responsabilità delle stazioni appaltanti mediante interventi funzionali ad aumentare il contingente di personale e le risorse finanziare destinate agli investimenti per la digitalizzazione delle strutture. Tale impostazione prendeva le mosse dalla consapevolezza che la contrattualistica pubblica è materia disciplinata in primis dalle direttive europee e nelle parti in cui le stesse non siano self–executing la disciplina della materia è rimessa all’ordinamento nazionale. Pertanto, considerata la vigenza del Codice dei contratti (d.lg. n. 50/2016) l’Autorità aveva ritenuto opportuno evitare di adottare la tecnica delle deroghe al Codice per scongiurare possibili violazioni del diritto euro-unitario.

Inoltre, con il Documento illustrativo e il Vademecum (pubblicati in data 9.4.2020) l’Anac aveva inteso chiarire come siano ordinariamente a disposizione delle stazioni appaltanti – in quanto contenute nel Codice dei Contratti – disposizioni che consentono l’accelerazione e la semplificazione nello svolgimento delle procedure di gara.

L'Autorità prende atto della diversa impostazione seguita e fornisce alcune osservazioni sulle disposizioni del D.L. n. 76/2020 che hanno effetti sul sistema dei contratti pubblici e sulla materia della prevenzione della corruzione e della trasparenza, esaminando per ciascuna norma i problemi interpretativi e applicativi da essa sollevati.

In allegato il documento dell'Anac con le osservazioni

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