Sta entrando a pieno regime la digitalizzazione dei contratti pubblici dopo le prime settimane di assestamento iniziale e di adeguamento da parte delle stazioni appaltanti.
L'Autorità nazionale anticorruzione ha emesso nella settimana dal 21 al 27 gennaio 2024 94.953 Cig (codice identificativo di gara). Nella stessa quarta settimana di gennaio 2023 erano stati attivati 116.495 tra cig e smartcig. “Quasi agli stessi livelli dello scorso anno, prima della digitalizzazione degli appalti attraverso le piattaforme certificate”, evidenzia l'Anac.
Media giornaliera del 2023
Nella giornata del 30 gennaio 2024 i Cig staccati dalle stazioni appaltanti (comprensivi dei Cig sotto i 5.000 euro) sono stati 21.789, “praticamente nella media giornaliera dello scorso anno”.
I codici Cig, che le singole amministrazioni pubbliche richiedono, identificano i contratti pubblici stipulati a seguito di una gara d’appalto o affidati con le modalità indicate dal Codice degli Appalti. Sono, quindi, l’indicatore del funzionamento della macchina degli appalti e dello svolgimento regolare delle gare.
“Dopo un mese di rodaggio dall’introduzione dell’E-procurement, si stanno ormai toccando i valori del 2023, segno che la nuova piattaforma contratti pubblici di Anac e le piattaforme certificate stanno raggiungendo la piena operatività”, conclude l'Autorità.
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