“Un’agevolazione per gli iscritti a Inarcassa, che consentirà ai professionisti di recuperare più rapidamente i crediti esistenti verso la Pubblica Amministrazione: tra le importanti novità in arrivo proprio dal mondo Inarcassa, la più eclatante giunge dall’Agenzia delle Entrate e consentirà, dal prossimo 1° giugno, di versare i contributi previdenziali utilizzando direttamente il modello F24”.
Lo rileva, con soddisfazione per il lavoro svolto da Inarcassa, Roberto Rezzola, presidente di Inarsind, il sindacato nazionale che raccoglie ingegneri e architetti liberi professionisti, commentando alcune delle nuove indicazioni operative arrivate dalla Cassa di previdenza “in un post Covid 19 ancora tutto da decifrare”.
“Con questa innovazione operativa – osserva Rezzola – si aggiunge, quindi, un altro sistema di pagamento a quello già previsto attraverso il M.A.V., e, fatto di grande rilevanza, è che questa modalità consentirà anche di utilizzare eventuali crediti d’imposta per il pagamento dei contributi dovuti a Inarcassa”.
Tutto ciò può avvenire infatti, grazie all’istituzione delle causali contributo comunicate da AdE con la Risoluzione n.22/E del 12 maggio 2020: tale possibilità potrà essere impiegata a partire dalla prima rata dei contributi minimi 2020.
Arrivano da Inarcassa inoltre notizie, attraverso il Comitato Nazionale dei Delegati, dell’approvazione, nella riunione dell’11-12 maggio 2020, del Bilancio consuntivo per l’esercizio 2019. Un bilancio che chiude con un positivo economico pari a 805,9 milioni di euro e con un patrimonio netto di oltre 11,4 miliardi di euro rappresenta un suggello importante della presidenza di Giuseppe Santoro.
“Nella riunione risulta sia stata anche approvata – approfondisce Rezzola – un’importante variazione al bilancio preventivo 2020, che consentirà, dopo l’auspicata approvazione dei ministeri vigilanti, l’appostamento di ben 100 milioni di euro per il sostegno agli iscritti a causa dell’emergenza Covid-19. Lo stanziamento è suddiviso in due frazioni: 80 milioni di euro per la copertura dei finanziamenti agli iscritti (istanze attualmente sospese a causa dell’eccessiva richiesta rispetto al primo plafond stanziato dalla cassa, pari a 5 milioni di euro), e 20 milioni di euro per interventi in ambito assistenziale”.
“Inarsind – afferma ancora Rezzola – ritiene che il Consiglio di amministrazione e il Comitato nazionale dei delegati abbiano assunto uno sforzo non comune per una Cassa di previdenza che, seppur privata, ha comunque obblighi per il rispetto degli obiettivi statutari e oggettivi limiti di autonomia che, con coraggio, hanno incrociato la gravità del momento”.
“Ora – conclude il presidente – nell’attesa dei necessari benestare, attendiamo con fiducia che altri soggetti a ciò deputati rimuovano gli ostacoli strutturali che da tempo limitano le nostre occasioni di lavoro, sicuri che i liberi professionisti sapranno individuare, cogliere ed affrontare le opportunità laddove si mostreranno. Questo è l’auspicio e la convinzione del Consiglio nazionale Inarsind”.
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