È imminente la scadenza - prevista per il prossimo 15 settembre - del termine di avvio dell’esecuzione dei lavori finanziati con i contributi agli investimenti in cifra fissa stanziati dalla legge di bilancio 2020 (commi 29-37), il cui rispetto è condizione essenziale per l’erogazione dell’acconto (50% del contributo annuo complessivo) da parte del Ministero dell’interno e per evitare i rischi di revoca.
A tal proposito, non si è purtroppo concretizzata l’ipotesi di una proroga (proposta in fase di conversione del dl Semplificazioni), che sembrava ben giustificata dalle problematiche connesse all'emergenza Covid-19, nonostante le richieste dell'Anci e le numerose segnalazioni pervenute dai Comuni interessati.
Non è quindi formalmente possibile far conto su una tolleranza, anche breve, per i casi di avvio lavori che si potrebbero registrare nei giorni successivi al 15 settembre.
L'Anci continua a ritenere inappropriato e controproducente che l'impiego dei contributi in questione sia minacciato da un eccesso di rigore nel mantenimento di una scadenza, peraltro immediatamente successiva ad una fase di grandi difficoltà organizzative e operative sia per i Comuni che per le imprese affidatarie delle opere.
Resta quindi auspicabile che un provvedimento anche successivo alla scadenza in questione permetta di evitare i rischi di revoca del contributo per gli affidamenti eventualmente interventi entro il mese di settembre.
Si ricorda che i contributi in questione sono stati stanziati dalla legge di bilancio 2020 (commi da 29 a 37), nella misura di 500 milioni annui per il quinquennio 2020-2024, per il finanziamento di opere pubbliche in materia di:
a. efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, nonché all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
b. sviluppo territoriale sostenibile, ivi compresi interventi in materia di mobilità sostenibile, nonché interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il contributo è stato attribuito dal Ministero dell’interno per l’intero quinquennio – senza la necessità di alcuna formale richiesta da parte degli enti – con le seguenti modalità:
1. per l’esercizio 2020 con decreto 14 gennaio 2020, reperibile sul sito del Ministero dell’interno-Direzione centrale finanza locale;
2. per il quadriennio 2021-2024, con decreto 30 gennaio 2020, reperibile sul sito del Ministero dell’interno-Direzione centrale finanza locale.
L’importo del contributo varia a seconda della fascia demografica di appartenenza, quest’ultima stabilita in base alla popolazione residente al 1° gennaio 2018. Si passa dai 50mila euro per i Comuni fino a 5mila abitanti, fino ai 250mila euro per le città maggiori.
L’acconto del 50% è erogato a seguito dell’avvio dei lavori entro il 15 settembre di ciascun anno di riferimento e il restante 50% previa trasmissione al Ministero dell’interno del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori. (fonte: Fondazione Ifel)
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