Il 31 ottobre prossimo scade il termine per richiedere il contributo a fondo perduto previsto per le spese riguardanti gli interventi edilizi 2024 detraibili al 70% e concesso ai contribuenti con un reddito non superiore a 15.000 euro nell'anno 2023.
Per la richiesta del contributo, i soggetti devono inviare la domanda direttamente o tramite un intermediario con delega alla consultazione del cassetto fiscale del richiedente, all’Agenzia delle entrate, esclusivamente mediante una procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Amministrazione.
I requisiti della domanda
La domanda, redatta con l’apposito modello, deve contenere: il codice fiscale del richiedente; il codice fiscale del defunto, nel caso in cui il richiedente sia un erede; il codice fiscale del legale rappresentante di chi chiede il contributo, nel caso in cui il beneficiario sia minore o interdetto; le dichiarazioni sul possesso dei requisiti per l’ottenimento del contributo a fondo perduto.
Ricordiamo che l’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 29 dicembre 2023, n. 212 convertito dalla legge 22 febbraio 2024, n. 17, ha previsto l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che sostengono, dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, spese in relazione agli interventi agevolati ai sensi dell’articolo 119, comma 8-bis, primo periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che entro la data del 31 dicembre 2023 hanno raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori non inferiore al 60% e che si trovano nelle condizioni reddituali di cui ai commi 8-bis e 8-bis.1 del medesimo articolo 119, ossia un reddito non superiore a 15.000 euro nell'anno 2023.
I soggetti beneficiari del contributo
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 6 agosto 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 2024, sono stati individuati i soggetti beneficiari del contributo, le spese ammesse al contributo, nonché le modalità di erogazione dello stesso.
Il contributo in esame spetta alle persone fisiche titolari di un diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento, ovvero alle persone fisiche che godono di qualità di detentore, sull’unità immobiliare oggetto degli interventi di cui all’articolo 119, comma 8-bis, primo periodo, del decreto-legge n. 34 del 2020, per i quali spetta la detrazione con percentuale del 70 per cento del loro ammontare, ovvero, per gli interventi effettuati dai condomini, sull’unità immobiliare facente parte del condominio.
Le risorse disponibili per l’erogazione del contributo sono pari a 16.441.000 euro.
L’ammontare del contributo erogabile è determinato in relazione alle spese agevolabili sostenute e rimaste a carico del richiedente o del soggetto deceduto, purché l’erede richiedente conservi la detenzione materiale e diretta dell’immobile oggetto dell'intervento, ossia all’importo della spesa che non è oggetto di detrazione dall’Irpef con percentuale del 70% e che non è stato oggetto di sconto in fattura a fronte della cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione Irpef. L’importo massimo della spesa agevolabile oggetto del contributo è pari a euro 96.000.
Sono applicabili i chiarimenti contenuti al punto 1.1.3 della circolare n. 13 del 13/06/2023.
Le regole per accedere
Con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 18 settembre 2024, ai sensi del comma 3 dell’articolo 4 del citato decreto ministeriale, sono definite le modalità e i termini di presentazione dell’istanza, il suo contenuto informativo e ogni altro elemento necessario all’erogazione del contributo.
Entro il 30 novembre il provvedimento dell'AdE sulle percentuali di ripartizione
Le percentuali di ripartizione saranno comunicate con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate entro il 30 novembre 2024.
Prima di effettuare l’accredito, l’Agenzia delle entrate effettua alcuni controlli con i dati presenti in Anagrafe Tributaria al fine di individuare anomalie e incoerenze che determinano lo scarto dell’istanza. Tra i predetti controlli vi è anche quello della verifica che il conto corrente sul quale erogare il bonifico, identificato dal relativo codice IBAN, sia intestato o cointestato al soggetto richiedente. Tale verifica è effettuata mediante un servizio realizzato da PagoPa S.p.A..