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Convegno nazionale ANCE Giovani: “Serve più coraggio per sbloccare il Paese”

Si è svolto a Genova il XX Convegno nazionale del ramo giovanile dell’associazione costruttori. Dal Ponte Morandi alla rigenerazione urbana, tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo sulla necessità di far partire i cantieri bloccati. Lanciata l’iniziativa “Blocca degrado”

venerdì 10 maggio 2019 - Redazione Build News

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Si è appena concluso a Genova il XX Convegno nazionale di ANCE Giovani, significativamente intitolato “Sblocchiamo il futuro”: il ramo giovanile dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha voluto infatti porre l’attenzione sulla necessità di maggiori investimenti su infrastrutture, cura degli edifici del territorio, innovazione nei settori dell’edilizia e delle opere pubbliche.


L’evento – diviso in tre tavole rotonde: Aggiustare l’Italia, Ricostruire Genova, Costruire il futuro – ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e del mondo politico: tra gli altri, il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardi Rixi, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la vicesegretaria del Partito Democratico Paola De Micheli e il senatore del Movimento 5 Stelle Agostino Santillo.

Dobbiamo essere costruttori di futuro senza mai dimenticarci del nostro passato – ha detto la Presidente di ANCE Giovani Regina De Albertis, aprendo la giornata. Quando c’è un’opera bloccata a metà, l’opinione pubblica crede che sia colpa di noi costruttori, mentre siamo i primi ad essere danneggiati dai cantieri bloccati.
Il tema è quanto mai di attualità, con il dibattito sul travagliato iter di approvazione del decreto “Sblocca cantieri”, attualmente in fase di conversione in legge. Secondo De Albertis il decreto “è un timido segnale positivo, ma non è abbastanza: serve più coraggio sul funzionamento della pubblica amministrazione.”

L’urgenza di far partire velocemente le opere già finanziate ma ferme per colpa della burocrazia è stata ribadita dal viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi: “Il tema vero è che abbiamo un sistema normativo che crea problemi. Il costo medio delle opere in Italia è più alto rispetto agli altri paesi, anche se gli appalti costano meno.”



Naturalmente, data la location, è stato dedicato ampio spazio alla ricostruzione di Genova, con una tavola rotonda a cui hanno partecipato il sindaco Bucci e il presidente della Regione Toti. “Io sono un rappresentante dell’anti-burocrazia”, ha detto Bucci. “A me interessa il risultato. Sbloccare i cantieri è un punto fondamentale: a Genova abbiamo 14 miliardi di progetti (300 milioni per il ponte) e 139 cantieri tra manutenzioni ordinarie e lavori nelle periferie.”

Il cantiere del Ponte Morandi viene citato come esempio virtuoso: i lavori sono partiti – anche se pesa ancora l’incognita sulla possibilità di utilizzare gli esplosivi per la demolizione – e secondo Rixi “in 4 mesi è stato fatto ciò che di solito si compie in 34 mesi.” Ma non c’è soltanto il ponte: come ha ricordato il Presidente di ANCE Genova Filippo Delle Piane, bisogna anche porsi il tema della rigenerazione urbana delle aree circostanti. “La rigenerazione urbana è un’urgenza. Manca la spinta normativa per farlo. Abbiamo un’opportunità: Genova può diventare la palestra per capire come farlo.”

Il convegno è stato accompagnato dall’iniziativa “Blocca Degrado”: un’azione dimostrativa pensata da ANCE Giovani per porre l’attenzione sui luoghi urbani che versano in stato di incuria e abbandono, attraverso la collocazione di nastri e cartelli gialli – come quelli dei cantieri che avrebbero bisogno di partire. Questa mattina, prima dell’inizio dei lavori, un gruppo di ANCE Giovani ha messo i nastri gialli davanti all’ingresso del vecchio mercato del pesce di Genova, un edificio del 1934 abbandonato da tre anni. Allo stesso scopo è stato lanciato anche un sito, bloccadegrado.it, attraverso cui tutti i cittadini potranno segnalare situazioni di incuria e deterioramento urbano e infrastrutturale.

Gabriele Buia, Presidente di ANCE, ha concluso l’ultima tavola rotonda della giornata sottolineando il senso del messaggio “Sblocchiamo il futuro”: “È un mezzo per far capire al legislatore la nostra importanza. Forse avremmo dovuto iniziare prima, ma ora stiamo dimostrando al legislatore che non siamo un settore di serie B”

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