La Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici (COP21) si è tenuta dal 30 novembre al 12 dicembre 2015. È stata la 21ª sessione annuale della conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), un trattato ambientale creato dalla Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED).
I 196 partecipanti hanno concordato all'unanimità un patto globale, chiamato Accordo di Parigi, che diventerà vincolante quando almeno 55 Paesi che producono oltre il 55% dei gas serra l'avranno ratificato.
IL TESTO DELL'ACCORDO TRADOTTO IN ITALIANO. La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha tradotto in italiano il testo dell'Accordo di Parigi (IN ALLEGATO).
L'accordo, prevede, tra le altre:
- il contenimento dell’incremento della temperatura media globale molto al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali perseguendo tutti gli sforzi per limitare l’incremento della temperatura media globale a 1,5 °C rispetto ai livelli pre-industriali;
- l’incremento della capacità di adattamento agli impatti avversi del cambiamento climatico e il rafforzamento della resilienza climatica e di uno sviluppo a basse emissioni di gas serra in una modalità che non minacci la produzione di cibo;
- la coerenza dei flussi finanziari con i percorsi verso uno sviluppo resiliente a basse emissioni;
- l'obbligo, per tutti i Paesi di intraprendere e comunicare sforzi ambiziosi come “Contributi stabiliti a livello nazionale” alla lotta globale contro i cambiamenti climatici;
- l'obbligo, per tutti i Paesi, di predisporre, comunicare e successivamente aggiornare i contributi determinati a livello nazionale che intendono raggiungere;
- la necessità che i successivi contributi nazionali debbano rappresentare una progressione al di là del contributo corrente e riflettere il suo massimo grado di ambizione, alla luce delle rispettive capacità e delle diverse situazioni nazionali.
RENOVATE ITALY: L'ACCORDO È IN LINEA CON LA RICHIESTA DI INCREMENTARE NUMERO E PROFONDITÀ DELLE RIQUALIFICAZIONI DEGLI EDIFICI. Quanto sopra – osserva Renovate Italy - si sposa alla perfezione con la richiesta di incrementare numero e profondità delle riqualificazioni degli edifici, soprattutto per i Paesi come l'Italia, caratterizzati da una forte dipendenza dalle importazioni di energia e da un parco edilizio non efficiente (principale responsabile del consumo nazionale di energia e dell'inquinamento, climalterante e locale) e vetusto (dunque con un elevato potenziale cost-effective di risparmio energetico).
Questa considerazione trova un'ulteriore supporto nella constatazione che l'Accordo di Parigi riconosce i benefici (sociali, economici e ambientali) aggiuntivi rispetto alla mera diminuzione dei gas climalteranti ("i co-benefici della mitigazione derivanti dalle azioni di adattamento dei Paesi e/o dai piani di diversificazione economica, possono contribuire al soddisfacimento degli obblighi dell'Accordo di Parigi").
In altri termini, le riqualificazioni profonde degli edifici, grazie ai propri "dividendi multipli", risultano uno degli interventi prioritari per soddisfare gli obblighi dell'Accordo di Parigi.