L’Adepp (Associazione delle casse di previdenza private) smentisce categoricamente quanto affermato dal deputato del M5S Giovanni Currò sui bonus ai professionisti. In particolare “non corrisponde al vero che le Casse dovessero firmare un protocollo d’intesa con i ministeri. Gli enti di previdenza privati sono stati velocissimi nell’aprire le domande, appena è stato loro consentito, e hanno pagato i bonus di marzo e aprile addirittura anticipando le somme con proprie risorse. Per il mese di aprile attendono ancora il rimborso da parte dello Stato. Per pagare il bonus di maggio manca il decreto interministeriale che definisca l’importo dell’indennità e la platea dei destinatari. Più volte le Casse hanno sollecitato questo decreto e ad oggi attendono ancora. Gli enti di previdenza privati di certo non hanno alcuna responsabilità nel ritardo”, precisa l'Adepp.
LE AZIONI DI INARCASSA. A seguito delle molteplici richieste ricevute in questi giorni, Inarcassa ha reso ieri note a tutti “le azioni messe in campo per sollecitare presso le Istituzioni competenti i provvedimenti che, auspicabilmente, saranno d’aiuto agli Associati.
In particolare, rispetto allo stanziamento di 100 milioni di euro, derivante dalla variazione del budget 2020 per le iniziative a sostegno degli Iscritti, danneggiati dall'emergenza Coronavirus, e del cosiddetto ‘bonus di Maggio’, tuttora in sospeso, Inarcassa è in attesa dei pronunciamenti ministeriali e del necessario decreto attuativo per l’erogazione delle indennità.
L’Ente, da sempre rispettoso degli organi competenti, conosce il delicatissimo momento istituzionale e ha messo in atto i contatti e le azioni indispensabili a favorire il buon esito del procedimento al fine di serrare i tempi di approvazione delle misure preventivate.
Per quanto attiene l’erogazione del ‘bonus di Maggio’, Inarcassa - attraverso l’AdEPP, Associazione che riunisce tutte le Casse di previdenza - ha provveduto da tempo a richiedere i chiarimenti utili e necessari ai ministeri vigilanti che, con spirito costruttivo, hanno voluto chiarire gli aspetti più asincroni del provvedimento in oggetto, tuttora in fase di analisi.
Inarcassa confida nella massima collaborazione di tutti gli stakeholder interessati, affinché, in un momento di estrema incertezza istituzionale, sia protetta e tutelata su ogni fronte utile al sostegno degli iscritti”, ha concluso Inarcassa.
Leggi anche: “Coronavirus, Inarsind: grave e incomprensibile il blocco dei contributi per i liberi professionisti”