In vista dell’emanazione del decreto correttivo del nuovo Codice Appalti, in discussione in Parlamento, Anie ha formulato alcune richieste.
La Federazione, che rappresenta l’industria fornitrice di tecnologie per le infrastrutture del settore energetico, postale, ferroviario e per la parte impiantistica delle costruzioni, chiede di chiarire che non ci può essere esclusione dalla gara dell’appaltatore per carenza dei requisiti del subappaltatore; e di eliminare l’obbligo di indicare una terna di subappaltatori e soprattutto prevedere che il limite alla subappaltabilità si applichi alla categoria prevalente, e ciò non solo per i lavori, ma anche per appalti di forniture e servizi. Il tutto con l’obbligo per l’affidatario di far eseguire le lavorazioni o le parti di fornitura e servizi scorporate esclusivamente ad imprese in possesso delle relative adeguate qualificazioni e di dare vita a Rti ogni qualvolta ci siano lavorazioni ad elevato contenuto tecnologico o rilevante complessità tecnica.
Secondo Anie le nuove norme del correttivo devono puntare alla valorizzazione delle molte imprese altamente tecnologiche e innovative presenti sul mercato nazionale, attraverso puntuali modifiche in tema di qualificazione, in linea con quanto già previsto in tema di aggiudicazione dal Codice, che opportunamente va nella direzione di premiare le offerte delle imprese più competitive dal punto di vista dell’innovazione, della sostenibilità ambientale e della qualità tecnologica, non basandosi esclusivamente sul mero criterio economico.
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