Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha presieduto il 24 settembre scorso la riunione sugli esiti della consultazione sul Codice dei contratti pubblici, in vista dell’adozione del decreto correttivo.
Chiusa la consultazione
L’incontro chiude la consultazione pubblica aperta nei mesi scorsi dal MIT e fa seguito ad una serie di tavoli tematici tenutisi al dicastero di Porta Pia.
Alla presenza di più di 70 rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, enti e istituzioni interessati, il ministro ha illustrato i temi prioritari segnalati dagli enti e associazioni di settore, da affrontare nello schema di decreto legislativo che nelle prossime settimane dovrà essere portato all’esame preliminare del Consiglio dei Ministri e dovrà poi essere sottoposto al parere dal Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e delle Camere.
Il Consigliere Sandro Catta ha rappresentato il CNI
A rappresentare il Consiglio Nazionale degli Ingegneri c’era il Consigliere Sandro Catta.
Oltre 600 proposte arrivate da 74 stakeholder
Il Ministro Salvini ha ricordato la scadenza del prossimo 31 dicembre per la definizione del correttivo. A seguire la Dr.ssa Elena Griglio, dirigente dell’ufficio legislativo MIT, ha analizzato lo stato dell’arte, sottolineando le oltre 600 proposte arrivate dai 74 stakeholder che hanno partecipato attivamente al confronto.
Posizioni differenti sull'equo compenso
Tra gli argomenti più dibattuti c’è stato quello relativo all’applicazione dell’equo compenso. A questo proposito, il Ministro, anticipando che si assumerà la responsabilità delle scelte, ha preso atto delle posizioni differenti sul tema: le professioni tecniche, unitariamente convinte dell’applicazione ai pubblici affidamenti; i rappresentanti del mondo delle imprese, incomprensibilmente contrari ad una norma che ha finalmente restituito dignità e valore alle professioni.
Come intendere il Correttivo
È stato, inoltre, sottolineato lo scopo dell’azione del Ministro che è quello di utilizzare la norma come leva economica, avendo come elementi cardine l’esecuzione dei lavori e le tutele dei lavoratori. È anche emerso il dubbio se intendere il Correttivo come un miglioramento della norma esistente o una sua riscrittura. Alla fine, il Ministero ha optato per una via intermedia: alcune tematiche sono da chiarire, altre da attuare e altre ancora da rafforzare.
Revisione dei prezzi
Parlando di temi specifici, sulla revisione dei prezzi sarà predisposto un nuovo allegato, anche grazie al lavoro dello specifico tavolo ministeriale, con due metodologie di calcolo per i lavori, mentre per servizi e forniture si procederà per categorie omogenee.
Compromesso sull'equo compenso
Quanto all’equo compenso, l’orientamento sembrerebbe quello di attestarsi su una posizione di compromesso, specificando la possibilità di assoggettare i corrispettivi al ribasso in sede di gara, introducendo tuttavia dei meccanismi che ne limitino l’entità.
La posizione del CNI sull'equo compenso
“La nostra attenzione, naturalmente, è particolarmente rivolta all’applicazione dell’equo compenso – ha detto Sandro Catta nel corso del suo intervento -. Aspettiamo di leggere il testo del Correttivo per verificare che l’interpretazione di questo principio sia effettivamente ‘equa’. Questa si rende necessaria perché una legge che ha portato dei benefici ai professionisti ora rischia di venir meno, dato che assistiamo ad un ritorno ad interpretazioni e criteri di applicazione che ci portano indietro nel tempo, quando i professionisti non erano tutelati. Inoltre, siamo particolarmente interessati all’incremento del periodo di riferimento per i requisiti per l’attività di ingegneria e architettura e attendiamo di verificare se il testo lo prevede effettivamente”.
Gli altri punti
Nel corso del suo intervento Catta ha toccato anche altri punti quali il partenariato pubblico e privato che va definito in ordine ai contenuti del progetto, l’eccessivo ricorso all’appalto integrato e all’accordo quadro, le gravi criticità generate dall’abuso del subappalto a cascata, l’importanza del BIM e digitalizzazione, le criticità legate ai CAM.
Includere il Consiglio Nazionale e gli Ordini nella Cabina di regia
Infine, Catta ha sottolineato che il Consiglio Nazionale e gli Ordini professionali sono un ente pubblico rappresentativo dell’intera filiera delle costruzioni e non un’associazione di liberi professionisti, dunque si auspica un inserimento all’interno della Cabina di regia.
In occasione della riunione il CNI ha fatto pervenire al MIT un articolato documento contenente le valutazioni sul Codice dei Contratti e le relative proposte di modifica.