Nel corso del Consiglio dei ministri che si è svolto stamani, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio ha svolto un’informativa in ordine alla predisposizione dello schema di decreto legislativo correttivo del Codice degli appalti, da adottare a norma dell’articolo 1, comma 8, della legge delega n. 11 del 2016.
“L’intervento – spiega il comunicato di Palazzo Chigi - contempla modifiche e integrazioni al Codice, volte a perfezionarne l’impianto normativo confermandone i pilastri fondamentali. Si tratta di un testo aperto, che in base alla legge delega sarà sottoposto alle consultazioni con i principali stakeholder, per essere poi esaminato in via preliminare dal Consiglio dei ministri. Successivamente sarà inviato alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e al Consiglio di Stato e contestualmente alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei prescritti pareri”.
AUDIZIONE DEL MINISTRO DELRIO. Ricordiamo che mercoledì scorso, durante un'audizione dinanzi alle commissioni riunite di Camera e Senato, Delrio ha detto che il testo del decreto correttivo che è circolato “è una pre-bozza ma in qualche modo tiene già conto delle consultazioni formali e informali svolte dalla cabina di regia e delle audizioni svolte dal Parlamento”. Con questa precisazione il ministro ha replicato alle osservazioni di uno dei relatori della legge delega, il senatore Stefano Esposito, secondo il quale la bozza del correttivo “supera in molti punti le indicazioni della delega che rimettono in discussione la centralità del progetto e che ampliano la platea della amministrazioni che non avrebbero bisogno di qualificarsi, estendendola a Città metropolitane, Province e magari Motorizzazioni. Forse – ha aggiunto Esposito - abbiamo sbagliato a prevedere un correttivo a distanza di solo un anno. Interveniamo mentre molti punti chiave del Codice, come l'albo dei commissari di gara o la qualificazione delle stazioni appaltanti, non sono ancora stati attuati. Ma se la bozza resta questa si rischia uno stravolgimento dell'impianto della riforma”.
Nella sua replica, il ministro Delrio ha puntualizzato: “Non stiamo rivoltando la filosofia del Codice degli Appalti”. È anche grazie al nuovo Codice, ha detto Delrio, che lo scorso anno “c'è stato un aumento degli incarichi di progettazioni del 50 percento”, anche se vi sono ancora “alcuni aspetti su cui siamo in ritardo, anche se si sta cercando di rispettare le tempistiche”.
Per quanto riguarda l'allentamento della stretta sull'appalto integrato, il ministro ha precisato che esso riguarda “solo le amministrazioni che al momento di entrata in vigore del Codice avevano già un progetto approvato. Si tratta quindi di un'apertura per casi limitati e definita nel tempo”.
Infine, per quanto concerne il subappalto, Delrio ha rammentato che il limite del 30% anche alla categoria prevalente “nasce da una sentenza della Corte Ue”.