Il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha presieduto il 24 settembre scorso la riunione sugli esiti della consultazione sul Codice dei contratti pubblici, in vista dell’adozione del decreto correttivo. L’incontro ha chiuso la consultazione pubblica aperta nei mesi scorsi dal MIT e ha fatto seguito ad una serie di tavoli tematici tenutisi al dicastero di Porta Pia.
Equo compenso, Fond. Inarcassa: il principio va applicato anche per i contratti pubblici
Al tavolo tecnico ha partecipato anche Fondazione Inarcassa, il cui Presidente, Ing. Andrea De Maio, ha dichiarato: “Anzitutto, ringraziamo il Ministro Salvini per aver coinvolto Fondazione Inarcassa al tavolo sul correttivo del codice dei contratti. Tra i macrotemi attenzionati il principio dell’equo compenso è indubbiamente quello di maggiore interesse per Fondazione Inarcassa. Come punto di riferimento di 175mila architetti ed ingegneri liberi professionisti restiamo fermamente convinti che il principio vada applicato anche per i contratti pubblici”.
L’equo compenso non è un costo per la P.A. ma un investimento
“Ribadiamo, quindi, come l’equo compenso non sia un costo per la P.A. ma un investimento fatto per garantire il mantenimento di un’adeguata qualità progettuale, riducendo il rischio che i costi aumentino per varianti e contenziosi. L’Equo Compenso, inoltre, serve a tutelare quegli stessi principi che la politica poco più di un anno fa ha ritenuto, in modo trasversale, meritevoli di interesse con la Legge 49/23. Per questo motivo restiamo a disposizione del Governo e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per migliorare la legislazione vigente, affinché i professionisti possano operare nelle migliori condizioni per continuare a contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese”, ha concluso De Maio.
Equo compenso, al via accordi tra Notariato e banche per le surroghe
Sempre in tema di equo compenso, segnaliamo che a poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge in materia, che intende garantire un compenso commisurato al valore della prestazione ai professionisti che si interfacciano con specifiche imprese - individuate per natura, dimensioni o fatturato - e con la pubblica amministrazione o società a partecipazione pubblica, il Consiglio Nazionale del Notariato (CNN) è il primo ordine professionale ad aver dialogato e concluso i primi accordi.
Il CNN ha infatti siglato nei giorni scorsi una convenzione relativamente alle surroghe con quattro istituti bancari. Il primo istituto di credito di rilevanza nazionale che ha raccolto questo invito è Intesa Sanpaolo, seguita da Banca Popolare di Sondrio, Cassa Rurale di Ledro, Credito cooperativo Valdarno fiorentino.
L’obiettivo della convenzione è creare una prassi comune, relativamente alla portabilità dei mutui su tutto il territorio nazionale, volta a: contenere i costi e i tempi delle procedure, tutelando il rilievo sociale della surroga che riguarda soprattutto cittadini e famiglie che hanno contratto mutui per l’acquisto della prima casa; garantire un compenso proporzionato alla qualità e quantità del lavoro svolto dai notai.
Questo accordo con i quattro istituti di credito, della durata di un anno e rinnovabile nel tempo, sarà operativo dai primi giorni di ottobre 2024. Sono contemporaneamente in corso interlocuzioni con tutti gli altri istituti di credito operanti sul territorio nazionale.