Si aprirà mercoledì 28 giugno il 62° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, in programma fino al 30 giugno a Perugia e ad Assisi (Santa Maria degli Angeli). “Corriamo il rischio”, questo il titolo che rimanda al filo rosso che unisce tutti i temi che alimenteranno la discussione. Rischio professionale, sociale, economico, incluso quello legato alle difficoltà di gestire il cambiamento del sistema, il rapporto con le altre professioni, le dinamiche sociali. Come già sperimentato l’anno scorso, alla preparazione dei lavori congressuali hanno partecipato gli Ordini territoriali che hanno sottoposto idee, posizioni e aspettative della categoria professionale degli ingegneri.
"Il 62° Congresso seguirà lo stesso metodo sperimentato l'anno scorso a Palermo – spiega Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri -. Porremo l'attenzione sui temi della categoria. Questi saranno sviluppati proiettandosi verso le necessità del Paese. Gli ingegneri, infatti, rappresentano una parte importante per la crescita e l'organizzazione dell'Italia che non può prescindere dalle qualità, dalle competenze e dalla cultura proprie della nostra ingegneria, elementi dai quali non si può prescindere".
Tra le molte definizioni e descrizioni della società contemporanea vi è quella di “società del rischio”, in cui l’incertezza condiziona inevitabilmente la vita delle persone e delle comunità. La capacità degli ingegneri di comprendere e governare, attraverso un sistema specifico di conoscenze e competenze, il rischio per una società più sicura e innovativa sarà appunto il filo conduttore del 62° Congresso Nazionale. Comprendere l’entità del rischio, minimizzare il rischio, operare per la sicurezza, studiare e gestire strumenti di prevenzione del rischio, governare situazioni di emergenza, sono modi di affrontare la realtà che fanno parte del bagaglio culturale di un ingegnere.
Più in generale, i costanti cambiamenti economici, normativi, tecnologici e culturali spingono la professione ad un continuo mutamento di scenario e generano nuove opportunità che occorre saper cogliere. Occorre interrogarsi, pertanto, se gli ingegneri e gli Ordini sono in grado di correre il rischio legato al cambiamento costante, per governare le criticità e coglierne le opportunità. Nell’ambito del Congresso Nazionale 2017 ci si interrogherà se e come la formazione universitaria in campo ingegneristico rafforza questo specifico ruolo dell’ingegnere, se e come gli Ordini professionali possono accompagnare i professionisti a correre il rischio legato a cambiamenti continui nel mercato del lavoro, quale ruolo gli ingegneri hanno nelle politiche di prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, quali rischi e quali opportunità sono legati al “fare professione” e quali strumenti possano garantire una evoluzione ed un rafforzamento del lavoro professionale.
Il Congresso sarà aperto dall’intervento di Roberto Baliani (Presidente Ordine Ingegneri Perugia), cui seguiranno i saluti istituzionali e la relazione di apertura di Armando Zambrano (Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri). Quindi i lavori si articoleranno in cinque moduli che saranno moderati dal giornalista Andrea Pancani de La7.