Con la circolare Dcprev n. 1284 del 2 febbraio 2016, il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha modificato alcuni aspetti centrali nell'organizzazione degli eventi formativi e del programma dei corsi base di prevenzione incendi.
La circolare dei Vigili del fuoco è allegata alla circolare n. 680 del 12 febbraio 2016 del Consiglio nazionale degli ingegneri – IN ALLEGATO – nella quale si prende atto “con positivo apprezzamento” della eliminazione del limite massimo di n. 60 discenti sia per corsi base che per corsi di aggiornamento.
Il tema FAD, spiega il Cni, “è oggetto di approfondimento da parte di una specifica commissione mista tra Corpo Nazionale a RPT, mentre quello della gestione degli elenchi dei professionisti antincendio è in corso di valutazione tra i rappresentanti del Cni e gli uffici del Corpo Nazionale responsabili in materia”.
“Nessun riscontro dal Corpo invece relativamente alla tematica dei costo/orario delle docenze per i funzionari dei Vigili del fuoco e l'eventuale costo forfettario per gli esami finali”, riferisce il Consiglio nazionale degli ingegneri.
SI MANTIENE L'IMPOSTAZIONE DEL VECCHIO IMPIANTO BASATO SULLE REGOLE TECNICHE VERTICALI DAL MARCATO CONTENUTO PRESCRITTIVO. In merito al nuovo programma per i corsi base, il Cni rileva che conserva “l'impostazione del vecchio impianto basato sulle regole tecniche verticali dal marcato contenuto prescrittivo, recependo solo alcune delle nostre proposte. In particolare non si concede, come richiesto, un maggior numero di ore di lezione dedicate alla trattazione degli impianti di protezione attiva ed alla progettazione degli stessi”.
Il Cni osserva inoltre che “L'importante tematica della valutazione del rischio incendio viene trattata in tre momenti (moduli 5.5 – 8.1 – 10.1) anziché in una lezione organica, come detto preferibilmente ispirata al DM 03/08/2015, anziché al tradizionale DM 10/03/1998”.
Positivo è invece il riscontro circa l'incremento delle ore dedicate alle esercitazioni in aula.
Il Consiglio nazionale degli ingegneri, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, “proverà a richiedere al Corpo l'opportuna rivisitazione dei programmi base”.