La commissione Territorio del Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge che modifica la legge regionale urbanistica n°12 in relazione alla pianificazione dei luoghi di culto religiosi. Le regole si applicano alle confessioni religiose che hanno sottoscritto un’intesa con lo Stato italiano e che rispettino le condizioni previste.
Hanno votato a favore Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD e Fratelli d’Italia, contrari PD, Patto Civico e M5Stelle.
Il progetto di legge che introduce nuove regole per la pianificazione dei luoghi di culto e la definizione dei “piani per le attrezzature religiose”, di cui è relatore Roberto Anelli (Lega Nord), è composto di soli 4 articoli: nel testo vengono inseriti specifici requisiti e standard di qualità urbana per le aree da destinare a tali realizzazioni. Viene inoltre introdotta la previsione di una adeguata distanza da altri luoghi di culto già esistenti, la cui entità e misura dovrà essere definita da apposito Regolamento successivo di competenza della Giunta regionale.
Le nuove regole prevedono, tra l'altro, l’installazione esterna di telecamere direttamente collegate con la Questura, la necessità di coerenza architettonica con le caratteristiche delle costruzioni limitrofe, la presenza di strade di collegamento e opere di urbanizzazione primaria adeguate, la presenza di aree destinate a parcheggio in misura non inferiore al 200% della superficie del pavimento dell’edificio di culto e l’obbligo preventivo per i Comuni di procedere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
“Abbiamo tenuto audizioni con tutti i soggetti interessati, dando modo a tutti i commissari di fare le opportune valutazioni – ha detto il Presidente della Commissione Territorio Alessandro Sala (Lista Maroni)-: è un provvedimento di grande urgenza e necessità, indispensabile a regolamentare dal punto di vista urbanistico la realizzazione dei nuovi luoghi di culto”.
Anche gli altri componenti della maggioranza hanno sottolineato come questo provvedimento sia privo di elementi ideologici e intervenga soltanto su regole prettamente urbanistiche, mentre i gruppi di minoranza, evidenziando le eccezioni sollevate dagli uffici legislativi regionali in materia di costituzionalità, hanno ribadito la necessità di non procedere nell’approvazione.