Al momento il settore delle costruzioni è quello che presenta il maggiore tasso di crescita della produttività oraria. Tuttavia, il valore assoluto resta ancora sotto la media italiana, e per recuperare efficienza occorre spingere sulla digitalizzazione. Rispetto alla media del triennio 2017-2019, nel 2022 il valore aggiunto per ora lavorata è aumentato di +9,2%, arrivando a 26 euro per le imprese edilizie e a 25 euro per gli studi di architettura e d’ingegneria. Una performance migliore rispetto alla media generale dell’economia italiana (+2,8%), dove però il valore aggiunto per ora lavorata è decisamente più alto (36,5 euro).
A indicare la strada per raggiugere gli obiettivi di produttività è la ricerca “La digitalizzazione nel settore delle costruzioni: scenari e potenzialità del mercato”, realizzata da GS1 Italy in collaborazione con CRESME - Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell'Edilizia, e presentata oggi nel corso dell’evento “Digitalize or die? Tracciabilità, interoperabilità e sostenibilità per la modernizzazione delle costruzioni”. Organizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano e dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano, l’incontro ha visto, accanto agli interventi di CRESME e GS1 Italy, le testimonianze in termini di digitalizzazione per la tracciabilità, l'interoperabilità e la sostenibilità per la modernizzazione del settore, di alcuni tra i più importanti attori dell'intera filiera delle costruzioni: da ANCE, ANGAISA, Assimpredil, Università di Brescia, a Bticino, edilportale.com, Formedil, Harpaceas e Metel.
La prima parte della ricerca fotografa questo complesso comparto, che alla produzione vale 223 miliardi di euro (dato 2021), individuandone gli attori, la struttura del tessuto imprenditoriale nonché il loro contributo alla catena del valore, e descrivendo le macro-tendenze che stanno caratterizzando l’attuale ciclo edilizio e l’evoluzione della domanda. La seconda parte è più qualitativa ed è frutto di interviste a un campione rappresentativo di stakeholder (aziende, professionisti, associazioni ed enti bilaterali) su alcuni temi come la trasformazione digitale, la standardizzazione delle informazioni, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità economica e ambientale.
L’obiettivo della ricerca è mettere in luce lo sviluppo nel periodo post-pandemico, identificare le cause della bassa produttività e individuare le strade per recuperare efficienza. In questo senso, costituisce un ulteriore passo avanti nel percorso che GS1 ha già intrapreso al fianco di buildingSMART International (l’ente mondiale che guida la trasformazione digitale del settore delle costruzioni) volto a supportare gli stakeholder del settore delle costruzioni.
Digitalizzazione come driver di efficienza
La produttività oraria resta ancora troppo bassa e questo rappresenta il problema principale del settore delle costruzioni in Italia. Una situazione che va attribuita al costo dell’errore che l’attività edilizia porta con sé: previsioni di spesa e tempi di esecuzione che si allungano rispetto ai programmi sono parte importante delle cause che determinano la bassa produttività. Un’altra componente è la filiera lunga, con una difficoltà nel flusso delle informazioni e nell’organizzazione dei rapporti tra gli attori della filiera, che genera pesanti inefficienze anche in termini di costi dell’attività.
Nell’ultimo decennio il settore delle costruzioni ha trovato nella digitalizzazione la strada maestra per sostenere la crescita, migliorare l’efficienza, aumentare la produttività e mitigare il rischio sul lavoro. Ma la situazione è ancora lontana dal livello raggiunto in altri settori economici.
“Il passo decisivo verso un settore pienamente digitale è che i prodotti in fase di progettazione, costruzione, consegna, gestione e manutenzione siano univocamente identificabili e rintracciabili. Una filiera in cui le informazioni sono facilmente reperibili e confrontabili aumenta la produttività a tutti i livelli, riduce gli sprechi e rende i processi più sostenibili ed efficienti. In questo senso GS1 Italy può agire come fornitore di strumenti e standard interoperabili e, quindi, facilitare il dialogo tra gli operatori della filiera” afferma Paolo Cibien, industry engagement director di GS1 Italy.
Secondo Antonio Mura, direttore tecnico di Cresme, “lo spaccato del settore che emerge dalla ricerca presentata oggi è quello di una filiera frammentata, con livelli di digitalizzazione e gestione dei processi eterogenei e che fatica a trasferire in maniera efficiente le informazioni sia orizzontalmente, tra una fase produttiva e l’altra, sia verticalmente, tra imprese, professionisti e addetti”.
“Siamo consapevoli – afferma Paolo Cibien - che il mondo delle costruzioni parte in ritardo. Ma anche che, proprio per questo, potrà ottenere maggiori benefici da un processo di digitalizzazione capace di ridisegnare i comportamenti della filiera, i modelli di offerta, i livelli di produttività, i rapporti con la domanda, oltre a consentire nuovi obiettivi qualitativi in termini di sicurezza e sostenibilità”.