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Costruzioni, investimenti in ripresa?

Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara per lavori pubblici

giovedì 2 luglio 2015 - Erika Seghetti

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In un contesto economico che si avvia verso l’uscita dalla recessione, così come testimoniano i dati Istat del Pil relativi al primo trimestre del 2015 (+0,3% rispetto al trimestre precedente dopo la stazionarieta? del trimestre precedente), per il settore delle costruzioni continua la situazione di crisi sul fronte della produzione. Si riscontrano, tuttavia, segnali positivi nel mercato immobiliare, nei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di un’abitazione e nei bandi di gara per lavori pubblici. A tracciare il quadro complessivo è un recente report dell'Ance,  riproposto nella relazione annuale AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento).

Dal 2008 al 2014 persi 64 mld di investimenti

Nel 2014, per il settimo anno consecutivo, il settore delle costruzioni e? stato caratterizzato da una forte crisi, sia nella componente privata (ad eccezione dei lavori di riqualificazione del patrimonio abitativo) che in quella pubblica.



In sette anni, dal 2008 al 2014, il settore delle costruzioni ha perso il 32% degli investimenti pari a circa 64 miliardi di euro. La nuova edilizia abitativa segna una riduzione del 62,3%, l’edilizia non residenziale privata del 23,6%, mentre le opere pubbliche registrano una flessione del 48,1%. In questo comparto produttivo la caduta e? iniziata gia? a partire dal 2005 con una flessione complessiva del 54,1%.

Grazie alle riqualificazioni si è evitata la 'catastrofe'

Solo gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo dal 2008 al 2014 mostrano un aumento dei livelli produttivi del 18,5% grazie anche all’effetto di stimolo derivante dagli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico. Senza l’apporto di questo comparto, la caduta degli investimenti in costruzioni avrebbe raggiunto il 44,2%.

Buone prospettive per il 2015
Le valutazioni delle imprese associate all’Ance, indicano, per l‘anno in corso un’aspettativa di allentamento della crisi. Le previsioni di attivita?, seppur ancora in calo, si posizionano su livelli di intensita? piu? contenuti rispetto a quelli espressi nelle precedenti indagini. Per il 2015 l’Ance stima un’ulteriore riduzione degli investimenti che, seppur inferiore rispetto agli anni precedenti, si colloca sul 2,4%.




I numeri della crisi

 La caduta dei livelli produttivi nel settore ha inciso sensibilmente sull’occupazione: dall’inizio della crisi, i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono 529.000 che raggiungono circa 800.000 unita? considerando anche i settori collegati.
Molto rilevanti sono anche le perdite in termini di imprese: tra il 2008 e il 2013 sono uscite dal settore delle costruzioni circa 68.000 imprese con oltre un addetto (-24,5%).

Segnali positivi da compravendite, mutui e bandi di gara per lavori pubblici
Tuttavia, in un contesto ancora difficile per il settore, emergono alcuni segnali positivi, in termini di numero di compravendite di unita? immobiliari residenziali, di erogazioni di mutui alle famiglie e nei bandi di gara per lavori pubblici.

Compravendite


Dopo sette anni consecutivi di riduzione del numero di abitazioni compravendute (-53,6% tra il 2007 ed il 2013), nel corso del 2014 si registra un’interruzione del trend negativo con una crescita del 3,6% rispetto al 2013.  Il 2014 puo? essere letto come l’anno di inversione di tendenza del ciclo negativo con un recupero di vivacita? riscontrabile soprattutto nelle grandi citta? capoluogo.




Nel primo trimestre del 2015 il numero di abitazioni compravendute si riduce del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento, pero?, risulta alterato, dall’elevato valore di confronto del primo trimestre 2014, periodo nel quale il numero di abitazioni compravendute era aumentato in modo significativo per effetto dell’entrata in vigore dal 1° gennaio 2014, del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale che ha reso piu? conveniente l’acquisto dell’abitazione soprattutto per gli immobili usati.
Infatti, al netto dell’effetto fiscale del mutato regime di imposta l’Agenzia delle Entrate stima, nel primo trimestre 2015, una variazione positiva dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il rinnovato interesse verso il bene casa e? confermato anche dai dati Istat relativi alle intenzioni di acquisto di abitazioni da parte delle famiglie che tornano a crescere posizionandosi su dei livelli tra i piu? alti degli ultimi anni.

Mutui


Su questi primi segnali positivi incide, certamente, il diverso atteggiamento delle banche che, nel 2014, sembrano aver ridotto la diffidenza verso il settore immobiliare residenziale. Infatti, lo scorso anno i mutui per l’acquisto delle abitazioni da parte delle famiglie sono aumentati del 13,4% su base annua, dopo il drastico calo degli anni precedenti (-65% tra il 2007 ed il 2013).
L’accesso al credito per le imprese continua, invece, a rimanere problematico.
Nel 2014, i finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale in Italia sono ulteriormente diminuiti del 18,3% rispetto al 2013, con un crollo totale, tra il 2007 e il 2014 del 70,8%. Per quanto riguarda, invece, il settore non residenziale in Italia, nel 2014, i mutui destinati a nuovi investimenti sono cresciuti del 6,7%, aumento totalmente ascrivibile all’ultimo trimestre dell’anno. Dal 2007 al 2014 il calo raggiunge il 71,7%.

Bandi di gara lavori pubblici


Con riferimento ai bandi di gara per lavori pubblici nel 2014, secondo il monitoraggio Ance-Infoplus, si registra, dopo anni di rilevanti cali, una crescita sia nel numero (+30,3%) che nell’ importo posto in gara (+18,6%) rispetto all’anno precedente.
L’aumento dei bandi di gara puo? essere collegato a diversi fattori: la misura contenuta nella Legge di Stabilita? 2014 di allentamento del Patto di Stabilita? Interno a favore degli investimenti degli enti locali per un miliardo di euro; la necessita? di accelerare la spesa dei fondi strutturali europei; l’attuazione di misure governative adottate a partire dalla seconda meta? del 2013 a favore di Ferrovie dello Stato e Anas.
Anche nei primi tre mesi del 2015 si registra un aumento sia nel numero di pubblicazioni che in valore, pari rispettivamente al 26,7% e al 42,8% nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

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