Mercato

Costruzioni, nel 2024 calo del 7,4% degli investimenti. Superbonus, si fermano i cantieri

Assemblea Ance: negli ultimi due mesi i lavori da completare restano fermi a 7,2 miliardi, a testimonianza delle difficoltà che imprese e cittadini stanno incontrando per terminare i lavori. Grazie anche al Superbonus l’Italia nel 2021-2022 ha avuto una crescita superiore alla Cina

mercoledì 19 giugno 2024 - Alessandro Giraudi

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Dopo un 2023 positivo, il settore delle costruzioni nel I° trimestre 2024 mostra ancora segnali di crescita (+1,6% le ore lavorate, +4,3% i lavoratori iscritti), tuttavia le previsioni degli investimenti indicano un calo del 7,4%. Sono alcuni dei dati presentati all’Assemblea Ance che si è tenuta il 18 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Superbonus, si fermano i cantieri in corso

Grazie anche al Superbonus l’Italia nel 2021-2022 ha avuto una crescita superiore alla Cina: Pil +12,3% per l'Italia, +11,3% per la Cina.

Negli ultimi due mesi i lavori da completare restano fermi a 7,2 miliardi, a testimonianza delle difficoltà che imprese e i cittadini stanno incontrando per terminare i lavori.

Direttiva Case green

Per quanto riguarda gli obiettivi di risparmio energetico della Direttiva Case green (16% al 2030 e 20/22% al 2035), occorrerà ristrutturare circa 1 milione di edifici dal 2024 al 2030 e circa altri 450.000 dal 2031 al 2035. I risparmi energetici conseguiti grazie al Superbonus permettono all'Italia di partire da una posizione più avanzata. Secondo l'Ance non esiste un’unica ricetta, serve un ventaglio di soluzioni: risorse, incentivi fiscali, strumenti finanziari, eccetera.

Il più grande indiziato di sperpero pubblico degli ultimi anni è stato il Superbonus 110%. Sono stati usati toni aspri e talvolta poco istituzionali, che hanno evidenziato solo gli aspetti negativi di una misura che nel biennio 2021-2022 ha consentito all’Italia di crescere a ritmi superiori a quelli della Cina (+12,3 contro il loro +11,3). A che prezzo si dirà. Certo troppo alto e con grandi sprechi che però potevano essere evitati se fossimo stati ascoltati”, ha dichiarato la Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, nella sua Relazione.

Abbiamo chiesto, fin da subito, regole per impedire alle imprese non qualificate l’accesso alle risorse. Allo stesso modo siamo stati fautori di un sistema di controlli, pesantissimo per le imprese, però necessario a ridurre al massimo le frodi. Non a caso il numero maggiore di irregolarità riguarda i bonus per i quali questi controlli non erano obbligatori”, osserva Brancaccio.

Il resto è storia recente di continui interventi legislativi che hanno portato a un guazzabuglio normativo, per giunta retroattivo, e siamo ancora in attesa di capire come andrà a finire per i contratti già stipulati.
E intanto ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani. Con gravi ripercussioni economiche e sociali sulla vita di cittadini e imprese. Pensiamo a cosa accadrebbe se i contratti che regolano vita e lavoro di ognuno di noi potessero essere stravolti in continuazione senza il nostro assenso: dormiremmo sonni tranquilli?
Ci abbiamo provato a cercare un dialogo per soluzioni condivise; ci abbiamo provato a capire lo sforzo che il Governo ha dovuto fare per riportare i conti sotto controllo. Perché non siamo ultrà di squadre diverse
.

Chiudiamo adesso i conti con il passato affidandoci a studi seri e indipendenti che ci dicano finalmente cosa ha funzionato e cosa certamente no. Questo ci aiuterà in prospettiva perché, se la stagione del superbonus è finita, quella della riqualificazione degli edifici è appena iniziata.

La direttiva Case green, appena approvata in Europa, offre questa opportunità. Dobbiamo saperla cogliere senza timore. Bene certo ha fatto l’Italia a spingere per una revisione della proposta iniziale che appariva velleitaria e ideologica. Il testo definitivo è un buon compromesso sul quale dobbiamo lavorare tutti. L’obiettivo è comune, ambizioso e necessario. Portarlo a termine è un impegno che abbiamo preso con le prossime generazioni
”, ha detto la Presidente Ance.

Riprogrammazione Pnrr

Con la riprogrammazione, circa 15 miliardi di euro di investimenti per opere pubbliche sono usciti dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), quasi la metà al Sud.

Opere pubbliche, +30% la spesa dei comuni

Nel primo trimestre 2024 sale ancora la spesa dei comuni in opere pubbliche: +30%.

Nel settore delle opere pubbliche il 90% degli appalti è senza vera concorrenza, che corrisponde in valore al 33% del mercato. Quote superiori a quelle registrate per servizi e forniture.

Reti europee, l’Italia tra i territori più penalizzati

Dalla mappa delle reti europee finanziate negli ultimi 10 anni l’Italia risulta tra i territori più penalizzati. È fondamentale collegare i territori a rischio isolamento.

Gli effetti del Patto di Stabilità Interno

Tra il 2007 e il 2016, con le regole del Patto di Stabilità Interno per gli enti territoriali, gli investimenti in opere pubbliche si sono più che dimezzati (- 54%), a fronte di un aumento del rapporto Debito/PIL di oltre 25 punti percentuali.

Urbanistica

Mentre la Legge urbanistica è ancora ferma al 1942, e il decreto sugli standard risale al 1968, la normativa regionale ha provato a riempire il vuoto ma si è scontrata con le regole nazionali: solo negli ultimi 3 anni sono state impugnate 22 leggi regionali in materia edilizia, di cui 17 sono state dichiarate incostituzionali.

In Parlamento sono falliti 76 tentativi in 26 anni per una nuova legge urbanistica.

Sicurezza

Dall’incrocio dei dati Inail e delle casse edili, emerge che il 70% delle giornate infortunio in cantiere riguarda lavoratori senza contratto edile e quindi senza obbligo di formazione.

Cronici ritardi dei pagamenti Pa e mancati ristori caro materiali per 2 mld

Le imprese italiane scontano, oltre ai cronici ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione con punte che raggiungono i due anni, anche i mancati ristori per 2 miliardi di euro per il caro materiali.

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