Al Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto ieri il tavolo sul settore delle costruzioni, presieduto dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, a cui hanno preso parte anche i rappresentanti del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di Anas, nonché le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. L'obiettivo del tavolo è quello di individuare un percorso condiviso per esaminare le problematiche in cui versa il settore e mettere in campo le possibili soluzioni per fronteggiare le crisi e tutelare i lavoratori.
Il Ministero ha convocato il tavolo in risposta alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria e dai sindacati, per affrontare - per la prima volta in modo organico - le crisi di importanti aziende di costruzioni.
Il Governo - ha dichiarato Sorial - vuole affrontare in maniera attiva il rilancio di un settore strategico per il Paese, adottando tutte quelle soluzioni propedeutiche a una visione strutturale e alla tutela occupazionale. Per questo motivo il lavoro sinergico con i Ministeri competenti porterà nelle prossime settimane alla riforma del codice degli appalti, su cui è noto l’impegno del Governo, e alla implementazione di investimenti utili al Paese.
FILLEA FILCA FENEAL: “NON ACCETTEREMO TATTICHE DILATORIE”. “Giudichiamo positivamente l'apertura del tavolo interministeriale sulla crisi delle costruzioni, ma date la situazione del settore riteniamo indispensabile che ci sia il coinvolgimento dei massimi livelli politici dei ministeri interessati, con cabina di regia a Palazzo Chigi".
Lo hanno dichiarato le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil al termine dell'incontro al Mise.
Non accetteremo tattiche dilatorie, perché la crisi è già costata 600 mila posti di lavoro e la scomparsa di 120 mila aziende. Ovviamente confermiamo il nostro impegno per le due mobilitazioni nazionali in programma, quella di Cgil,Cisl, Uil del 9 febbraio, e quella di settore del 15 marzo. Bisogna rilanciare il settore - concludono - perché è l'unico modo per consentire a tutta l'economia di invertire la rotta e tornare a crescere.