“Pensiamo possa essere uno strumento di utilità per i liberi professionisti, e soprattutto per i titolari di studi professionali di ingegneria e architettura, in vista della progressiva ripresa della piena attività”.
Roberto Rezzola, presidente di Inarsind, l’associazione nazionale che rappresenta gli ingegneri e gli architetti liberi professionisti, presenta cosi le “Linee Guida” che Inarsind ha predisposto, e propone ai propri associati, per attivare le procedure per la messa in sicurezza degli studi professionali rispetto alla pandemia Covid-19, “tutto ciò – spiega il presidente - per fare un po’ di chiarezza in vista della riapertura degli studi professionali con l’attuazione della Fase2 della gestione della crisi”.
“Ci rivolgiamo a tutti gli ingegneri e architetti, con questo nostro documento di programmazione - spiega ancora Rezzola – inteso come integrazione mirata delle disposizioni date dalle Autorità nazionali e col fine di calarci nella realtà lavorativa degli associati. Abbiamo preso questa iniziativa perché i protocolli nazionali o regionali con le procedure di sicurezza da attivare sono attualmente più che altro destinati ai settori manifatturiero e delle costruzioni, i primi a ripartire”.
Ovviamente le proposte Inarsind sono da intendersi come linee di indirizzo sulle procedure da avviare ma soprattutto abbiamo voluto mettere in luce alcune best practices per evidenziare quanto i professionisti tecnici pongono attenzione alla tutela della salute. E’ assodato, infatti, che il libero professionista, ingegnere o architetto, si confronti abitualmente con gli aspetti applicativi della sicurezza del lavoro e questo approccio lo porti a tutelare i colleghi, i collaboratori e i clienti che frequentano lo studio. “Le linee guida InArSind sono un documento aperto a miglioramenti e integrazioni - conclude il presidente Rezzola – l’importante è oggi ripartire”.
In allegato le Linee Guida