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Covid-19: lettera del CNAPPC a Conte. Fond. Inarcassa: fare di più per i liberi professionisti

Cappochin: “In questa situazione gli studi professionali, per sopravvivere, necessitano di liquidità e conseguentemente è indispensabile che le stesse attenzioni che vengono riservate giustamente alle altre categorie economiche, siano estese anche alle professioni intellettuali”

lunedì 16 marzo 2020 - Redazione Build News

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Riportiamo la lettera inviata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Ill.mo Signor Presidente,

la situazione del tutto inedita ed imprevedibile che ci stiamo trovando a vivere, mette a dura prova la tenuta dei cittadini, delle famiglie, dei professionisti e delle imprese.

D’altro canto, nessuno avrebbe potuto prevedere lo sviluppo e l’entità di un problema che sta travolgendo il mondo intero. Abbiamo apprezzato la determinazione delle Sue posizioni e il rigore delle scelte. Rimane per noi ora, mentre siamo vicini ai più fragili e a coloro che combattono con la malattia, il bisogno di immaginare misure e supporto per tutti coloro – e tra i professionisti sono davvero molti - che si troveranno ad affrontare una ripresa estremamente complessa.

Gli Architetti, i Pianificatori, i Paesaggisti e i Conservatori sono certamente tra le categorie professionali che, insieme a molte altre, verranno impattate duramente dall’eccezionalità dei giorni che stiamo vivendo. Pensiamo ai nostri professionisti, ai loro studi, alle migliaia di collaboratori.

Non ci possiamo permettere di attendere l’uscita dalla crisi per capire come predisporre mezzi e strumenti di supporto. Sappiamo invece di poter contare sulla Sua attenzione e sensibilità per trovare le strade, fin d’ora, per supportare i nostri iscritti, i professionisti e le migliaia di famiglie che essi rappresentano applicando misure eccezionali concepite per tempi eccezionali.

Per questa ragione evidenzieremmo alla Sua attenzione alcuni punti chiave sui quali chiederemmo l’intervento del Governo, in quanto in questa situazione gli studi professionali, per sopravvivere, necessitano di liquidità e conseguentemente è indispensabile che le stesse attenzioni che vengono riservate giustamente alle altre categorie economiche, siano estese anche alle professioni intellettuali:

1. congelamento dei mutui relativi a prima casa, studio professionale o comunque afferenti all’attività professionale almeno per sei mesi, meglio se fino a fine anno, con corrispondente allungamento della durata dei piani di ammortamento, o comunque prevedere per i professionisti misure analoghe a quelle di cui all’art. 6 del DL 9/2020;

2. sospensione ritenute alla fonte (dpr 600/73) e dei tributi almeno per sei mesi, con pagamenti rateizzati successivi al periodo emergenziale ed entro il 15 giugno 2021;

3. trattamento di cui all’art. 16 della legge 2 marzo 2020 n.9 “indennità lavoratori autonomi” da estendere anche ai professionisti ordinistici con casse di previdenza private, in quanto la loro esclusione rappresenta una gravissima, inaccettabile discriminazione;

4. sospensione termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, estendendo i termini di cui all’art. 5 del DL 9/2020 a tutti i professionisti sul territorio nazionale;

5. avvalorare l’interpretazione che ai sensi dell’art. 1 commi 7 e 10 del DPCM dell’11 marzo 2020 è possibile lo svolgimento con collegamento da remoto delle sedute di Consiglio, delle assemblee per assunzioni di delibere, approvazione bilanci, etc.;

6. plafond liquidità CDP a supporto attività produttive colpite da emergenza;

7. differimento o sospensione termini approvazione bilanci societari;

8. dotazione del Codice dei contratti di un unico regolamento di attuazione, che possa costituire un punto di riferimento chiaro e certo per gli addetti ai lavori, approvando il testo già proposto dalla filiera delle costruzioni, il quale punta a:

a) restituire centralità al progetto nei processi di trasformazione del territorio;

b) snellire le procedure, riducendo il peso della burocrazia;

c) aprire il mercato dei lavori pubblici ai professionisti di talento ed alle strutture professionali medio piccole;

9. approvazione urgente delle “Linee guida per l’Architettura” e delle modifiche al DPR 380, in merito ai quali la filiera delle costruzioni ha fornito condivisi contributi;

10. semplificare ed accelerare delle procedure nel processo di programmazione, affidamento e verifica dei Servizi di Architettura e Ingegneria (SAI);

11. prescrivere alle stazioni appaltanti che, per affidamenti di SAI ordinari di importo stimato inferiore ad € 40.000,00 vengano “sempre” utilizzate le procedure già previste dall’art. 36 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.: l’affidamento diretto senza la propedeutica consultazione di più operatori economici;

12. per l’esecuzione di opere pubbliche di particolare interesse architettonico, promuovere l’adozione della procedura del concorso di progettazione a due gradi di cui all’art. 154 comma 4 del Codice;

13. sblocco degli investimenti in opere pubbliche;

14. sblocco della progettazione di opere pubbliche, puntando soprattutto agli incarichi ai liberi professionisti;

15. promozione, con investimenti strutturali, degli interventi di rigenerazione urbana sostenibile, mediante concorsi di progettazione in due gradi, con requisiti ex post, per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato della progettazione, sull’esempio del concorso della Val Polcevera, eccezionale dimostrazione di trasparenza, qualità e celerità;

16. istituzione di un Fondo di Rotazione per la progettazione delle opere pubbliche;

17. per le gare pubbliche di progettazione con l’obbligo di sopralluoghi preventivi, prevedere l’adozione della sospensione della procedura in itinere o una proroga dei termini di gara fino alla fine del periodo emergenziale e/o esclusione dell’obbligo dei sopralluoghi preventivi;

18. differimento dei termini di scadenza dei titoli edilizi e piani urbanistici attuativi;

19. rimozione degli elementi frenanti il rilascio dei titoli edilizi, in particolare nelle zone terremotate;

20. sostegno alla digitalizzazione degli studi professionali.

Consapevoli della difficile congiuntura che il Suo Governo e tutte le Istituzioni del Paese stanno affrontando, ci preme esprimerLe il nostro ringraziamento per la dedizione e l'impegno finora dimostrato e per l'attenzione che Vorrà rivolgere alle nostre istanze.

Insieme a questo vogliamo anche assicurarLe la disponibilità di tutta la categoria professionale che rappresentiamo ad affiancare le istituzioni, con le proprie specifiche competenze e visioni, nel ridisegnare la messa in sicurezza delle nostre città, la ricostruzione fisica e morale del Paese, il rilancio dell'Italia nel mondo.

Con stima e gratitudine.

Il Presidente

arch. Giuseppe Cappochin

FONDAZIONE INARCASSA: PER LIBERI PROFESSIONISTI OCCORRE FARE DI PIÙ. “In queste ore si susseguono dichiarazioni e bozze di provvedimenti nei quali manca ancora la giusta attenzione ai liberi professionisti iscritti alle casse private. Occorrono misure di sostegno al reddito più incisive per fare fronte ad un’emergenza che coinvolge l’intera categoria dei lavoratori autonomi.” Questa la dichiarazione del Presidente di Fondazione Inarcassa, ing. Egidio Comodo.

“Fondazione Inarcassa solo pochi giorni fa – prosegue Comodo - ha lanciato un grido d’allarme rivolto alla politica e alle istituzioni, per chiedere azioni ed interventi concreti e non più procrastinabili. I nostri colleghi architetti e ingegneri liberi professionisti sono allo stremo delle loro forze. Il lavoro autonomo non soggiace alle regole del lavoro dipendente: non esiste un orario di lavoro prestabilito, ferie retribuite, indennità di malattia; non esiste per noi lo strumento della cassa integrazione guadagni o quello dei congedi parentali; non sono previsti sussidi o liquidazioni; non è contemplato per i liberi professionisti un trattamento di fine rapporto. In altre parole, non abbiamo le “garanzie” che in questo momento rappresenterebbero anche per noi misure di sostegno per il nostro mantenimento e quello delle nostre famiglie”.

“Dobbiamo provvedere in modo autonomo a tutte le difficoltà, lavorando in silenzio con le nostre professionalità e competenze. E’ sotto gli occhi dell’intera Nazione che i cantieri e l'economia del Paese stanno fortemente frenando per fermarsi definitivamente e, tra qualche ora, anche le nostre attività saranno totalmente immobilizzate. Lo Stato, in piena straordinaria emergenza sanitaria, una emergenza che tutto il Paese sta affrontando responsabilmente, con grande dignità e spirito patriottico, non deve dimenticarsi di noi. Al momento, però, avvertiamo una forte e inquietante solitudine!” ha aggiunto il Presidente.

“Chiediamo quindi con fermezza che il prossimo CdM raccolga le sollecitazioni che arrivano da Fondazione Inarcassa e dal mondo delle Professioni e che adotti tutte le misure idonee e necessarie alla tutela di ogni cittadino, anche del Libero Professionista”. Questa la conclusione del Presidente di Fondazione Inarcassa.

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