In un mese dall’entrata in vigore delle restrizioni, sono state sospese o prorogate di 32 giorni, in media, il 35% delle gare per un valore di 12 milioni di euro (il 14,6% dell’importo del periodo).
E’ questo il dato che emerge dall’analisi condotta dall’Osservatorio OICE-Informatel sulle gare di progettazione emesse a partire dal 9 marzo (data di entrata in vigore del Dpcm 8 marzo 2020 che ha di fatto introdotto le misure più restrittive dovute all’emergenza Covid-19) al 9 aprile.
Dal 9 marzo al 9 aprile, si legge nella nota dell’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, su 324 gare di progettazione (per un importo di 84,6 milioni), ne sono state rettificate (sospese o prorogate) il 34,9% per un importo di circa 12 milioni (il 14,6% del valore totale delle gare del periodo considerato).
Molto preoccupato il Presidente OICE, Gabriele Scicolone: “Siamo in forte allarme, perché il monitoraggio costante dei bandi che stiamo effettuando ci dice che, fra riduzione della domanda e proroga dei termini delle gare è sparita circa la metà del mercato. Deve essere chiaro a tutti che si rischia che, alla ripartenza, non vi saranno progetti da mettere in gara per affidare i lavori e fare ripartire il settore. Noi siamo operativi con le nostre società e i nostri studi, ma occorre che le stazioni appaltanti si rendano conto che continuando a prorogare gare mancheranno i progetti da affidare alle imprese, con grave danno per i loro programmi di investimento, l’utilizzo dei fondi europei e, in definitiva, per la collettività”.
Per Scicolone, quindi, “ci vuole coraggio e impegno, anche in questa fase difficile: le stazioni appaltanti devono non soltanto aggiudicare le gare in corso, stipulare i contratti e attivarli, ma anche pagare quanto fatto fino ad oggi, accelerare le procedure di approvazione dei progetti rimaste in stand by. Noi siamo a loro fianco per “non fermare le macchine” come abbiamo chiesto anche al Governo con voce unica nell’ambito della Filiera delle costruzioni”.
Tornando ai dati, l’analisi evidenzia anche l’andamento delle gare rettificate (sospese o i cui termini sono stati rinviati) all’interno di questo mese: delle 324 gare censite, dal 16 al 26 marzo ne sono state prorogate o sospese il 46,4%, mentre dal 27 marzo (data di emissione della circolare De Micheli sulla sospensione termini ex art. 103 ritenuta applicabile anche alle gare pubbliche) al 9 aprile il calo è di un ulteriore 33,1%.
Dal giorno dell’emissione della circolare MIT, in particolare, si è registrato una diminuzione della sospensione delle gare (passate da 11 a 1), mentre il numero delle gare prorogate è passato da 58 (su 151) a 35 (su 112).
Interessante anche il dato sul periodo di proroga che, mediamente si attesta sui 32 giorni rispetto al termine originariamente previsto dai bandi di gara.