È in vigore dal 17 febbraio scorso il decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11 “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 40 del 16 febbraio.
L'Associazione Bancaria Italiana sottolinea che nel provvedimento “è previsto un importante chiarimento, fortemente auspicato dall'ABI, per semplificare e rendere più fluidi i procedimenti: in caso di mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali, il fornitore che ha applicato lo sconto e i cessionari che hanno acquisito il credito, in possesso della documentazione che dimostra l’effettività dei lavori realizzati, non saranno responsabili in solido, a meno che ci sia dolo. Anche i soggetti diversi dai consumatori o utenti che acquistano i crediti di imposta da una banca non saranno responsabili in solido, se possiedono la documentazione necessaria e le attestazioni della banca. Comunque, il mancato possesso della documentazione non costituisce più una causa di responsabilità solidale per il cessionario che può dimostrare con ogni mezzo di aver agito con diligenza o della non gravità della negligenza”.
L’ABI evidenzia che “il decreto legge fornisce un chiarimento e un utile contributo per la maggiore certezza giuridica delle cessioni dei crediti rivenienti dai bonus edili e contribuisce a riattivare le compravendite di tali crediti di imposta.
Il nuovo decreto legge prevede inoltre che, salvo deroghe per le operazioni in corso, non si potrà più optare per lo "sconto in fattura" o per la cessione del credito d'imposta”.
ABI E ANCE: SERVE SUBITO MISURA PER CESSIONI CREDITI. L’ABI e l’ANCE evidenziano che il decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri “fornisce chiarimenti relativamente al regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto alla fruizione dei bonus edilizi e può contribuire a riattivare le compravendite di tali crediti di imposta. Tuttavia, i tempi del riavvio di tali compravendite non sono compatibili con la crisi di liquidità delle tante imprese che non riescono a cedere i crediti fiscali maturati”.
Per ABI e ANCE “è necessaria dunque una misura tempestiva che consenta immediatamente alle banche di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dalle banche”.