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Crediti fittizi Ecobonus e Bonus Facciate: truffa da 5,7 milioni di euro a Grosseto

Nel mirino della Guardia di Finanza una società edile di Follonica: interventi mai eseguiti, immobili inesistenti, decine le persone vittime della truffa e all’oscuro del raggiro

lunedì 11 marzo 2024 - Redazione Build News

guardia di finanza fonte Shutterstock

Lavori di ristrutturazione mai eseguiti, immobili inesistenti, decine le persone vittime della truffa ed all’oscuro del raggiro milionario: una società edile di Follonica nel mirino delle Fiamme Gialle.

I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Grosseto, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno sventato una maxi truffa ai danni dello Stato in materia di indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Crediti relativi a Bonus facciate ed Ecobonus

L’indagine, condotta dalla Compagnia di Follonica, trae origine da una verifica iniziata nel mese di ottobre 2023 nei confronti di una società che deteneva nel proprio cassetto fiscale oltre 5,7 milioni di euro in crediti relativi ai cosiddetti “Bonus facciate” ed “Eco-Bonus” che risultavano, sin dall’inizio dell’attività ispettiva, essere connotati da specifici elementi di rischio.

I successivi approfondimenti, finalizzati a ricostruire l’intera filiera di generazione dei crediti finiti sotto la lente dalle Fiamme Gialle, frutto di plurime cessioni tra numerosi soggetti fisici e giuridici distribuiti su tutto il territorio nazionale (Calabria, Campania, Basilicata, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna), hanno disvelato un articolato meccanismo fraudolento.

Sequestrati 5,7 milioni di euro in crediti fasulli

Nello specifico, oltre all’assenza dei formali requisiti previsti dalla normativa vigente e di reali rapporti economici tra le varie parti coinvolte, sono stati individuati crediti generati da società inesistenti, da privati vittime di truffa e completamente all’oscuro dell’esecuzione di presunti lavori presso i propri immobili o, addirittura, da soggetti risultati non possedere alcuna proprietà.

Gli oltre 5,7 milioni di euro in crediti, non ancora monetizzati o ceduti dall’impresa edile, sono stati sottoposti a sequestro, mentre ammonta a 7 il numero dei presunti responsabili denunciati alla Procura della Repubblica.

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