Mentre prosegue il grave problema dei crediti incagliati, che ha portato gli “Esodati del Superbonus” ad una protesta ad oltranza davanti alla sede del Mef (LEGGI TUTTO), è da segnalare la nascita di FederBonus, la piattaforma voluta da Federcontribuenti per la cessione dei crediti operativa già da qualche giorno e aperta a tutti.
“Si tratta di una piattaforma innovativa – spiega Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribenti –, che utilizza tecnologie sicure con una metodologia di pagamento all’avanguardia che garantisce cedenti e cessionari. Per accedere al servizio basta seguire il link presente sul sito della nostra associazione www.federcontribuenti.it, registrarsi e caricare i propri dati. Per sapere a che punto è la pratica, basta collegarsi alla piattaforma e verificare i messaggi ricevuti, volendo anche via cellulare. Infatti – prosegue Paccagnella –, uno degli aspetti più interessanti è che la piattaforma è fruibile sia da pc che da mobile in assoluta sicurezza, protetti anche da un codice ‘usa e getta’ inviato di volta in volta alla casella email dell’utente”.
Federcontribuenti sottolinea come “un cantiere di Superbonus necessita, oltre che di ingenti risorse economiche, anche del tempo necessario per le pratiche edilizie, la progettazione, l’acquisto dei materiali, l’esecuzione dei lavori e tutto l’iter per le asseverazioni e attestazioni. Tempistiche non compatibili con le modifiche apportate al testo normativo mediante provvedimenti d’urgenza che non hanno solo stravolto le regole in corsa ma anche sfiduciato tutti gli attori che avrebbero dovuto far funzionare la misura”.
Il modello statunitense
“Una misura che, seppur con le dovute differenze del caso, negli Stati Uniti è regolata da un meccanismo che, applicato in diversi settori, rappresenta la soluzione ideale per immettere liquidità nel sistema economico sostenendo, al tempo stesso, i redditi più bassi. In pratica attraverso il programma Eitc (Earned income tax credit), sotto una certa soglia di reddito a ogni dollaro guadagnato lo Stato riconosce un credito di imposta che varia con il livello di reddito e la composizione della famiglia, e che si azzera oltre una certa soglia. Visto che è improbabile che i beneficiari possano accumulare oneri fiscali superiori ai crediti riconosciuti tramite l’Eitc, le somme possono essere rimborsate, cedute ad altri contribuenti o monetizzate presso banche e altre agenzie autorizzate. Ma la caratteristica fondamentale del Eitc e degli altri crediti fiscali previsti dal regime fiscale Usa è la loro trasferibilità, anche parziale, ad altri soggetti. E così nel 2021, ad esempio, l’Eitc ha distribuito a circa 30 milioni di beneficiari 71 miliardi di dollari di cui ben 69 sono stati ceduti e monetizzati. Senza contare che negli Stati Uniti l’acquisto dei crediti, peraltro sempre cauto da parte degli istituti bancari e dei soggetti autorizzati, è molto più semplice. Questo perché la normativa fiscale sulla cessione dei crediti ha consentito lo sviluppo di agenzie che offrono anticipazioni sui crediti a cui si ha diritto (in alcuni casi gratuitamente, soprattutto se il contribuente vi si rivolge anche per la compilazione della propria dichiarazione dei redditi), e di piattaforme per lo scambio dei crediti fiscali. Un modello vincente, dunque, che non a caso negli Stati Uniti vanta sostenitori sia tra i progressisti, che valutano positivamente i suoi effetti sulla qualità di vita delle famiglie più povere, sia tra i conservatori, che ne apprezzano il carattere individualistico. Forse per sciogliere gli innumerevoli nodi di quella che da noi è diventata una matassa senza fine potremmo, e dovremmo, trarre ispirazione dal modello americano. Ed in questo senso, sicuramente, la piattaforma FederBonus rappresenta un ottimo inizio”, conclude Federcontribuenti.
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