Dopo Basilicata e Lazio, anche il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato, all'unanimità, la proposta di legge “Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 77/2020”, vale a dire l’aiuto ai cosiddetti esodati del Superbonus 110%, ma anche delle altre agevolazioni edili, che hanno crediti non assorbiti dal mercato e ancora cedibili.
La proposta di legge è a prima firma del presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia (Lega), che ha spiegato: “Il governo ha giustamente messo un freno alla cessione dei crediti del 110, che purtroppo ha segnato anche esiti negativi, come documentano diverse truffe accertate dalla magistratura. Tuttavia non devono essere le aziende che hanno davvero svolto i lavori a pagarne le conseguenze. Abbiamo fatto nostre anche alcune sollecitazioni dell’opposizione, che aveva presentato testi simili al nostro”.
Cosa prevede la legge piemontese
“L’obiettivo che si pone la Pdl – ha aggiunto Allasia - è favorire per il tramite degli enti economici regionali e le società partecipate, ove possibile, l'acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi, quali Superbonus110, Eco Bonus, Bonus Casa, Sisma Bonus, Bonus Barriere Architettoniche”.
Come specificato in Aula, i crediti acquistati dovranno derivare da interventi su edifici ubicati nel territorio della Regione, da fornitori con sede legale e/o operativa in Regione, oppure da interventi effettuati da beneficiari su edifici/unità immobiliari sempre nel territorio regionale. La legge non prevede esborsi dalle casse regionali. “Diamo alla Giunta gli strumenti necessari per fare il meglio possibile e dare sollievo a questi esodati. Intendiamo aiutarli a uscire dal pantano in cui si trovano”, ha concluso il presidente del Consiglio regionale del Piemonte.
La discussione in Consiglio regionale
Giorgio Bertola (Ev) ha sottolineato che “il provvedimento è tardivo, perché la scadenza ultima per accedere al credito è il 30 novembre”.
Sean Sacco (M5s), il cui emendamento per ridurre a 15 giorni il tempo per dare attuazione alla legge è passato in Commissione, ha detto: “Avevamo chiesto la stessa cosa già ad aprile, ma non si è fatto. Ora è tardi, ma correndo possiamo rendere la norma efficace. Devo però ricordare che le truffe con il 110 sono state soltanto il 5% del totale, mentre il grosso s’è verificato con il bonus facciate, che non aveva massimali di spesa”.
Domenico Rossi (Pd) è intervenuto affermando che “ci sarà il nostro impegno per l’applicazione di questa legge, sperando che non sia solo una bandierina politica da piantare, ma un provvedimento concreto per aiutare le imprese edili”. Sulla stessa linea anche Alberto Avetta (Pd), che ha chiesto “azioni concrete per l’attuazione di questi propositi”.
Valter Marin (Lega) ha ricordato che “sin da aprile abbiamo portato gli esodati del 110 in Consiglio regionale, sollevando il problema. Oggi vedo con soddisfazione maggioranza, minoranza, Giunta, tentare di risolvere questa situazione difficile”.
Silvana Accossato (Luv) ha parlato di “eccessiva cautela da parte della Giunta, forse un atteggiamento tiepido, ma l’Assemblea si è fatta carico della questione”.
“Questi aiuti per l’efficientamento energetico – ha sostenuto Alberto Preioni (Lega) – hanno generato un buco 140 miliardi, il più grande della storia della Repubblica. L’idea era buona, però ha avuto problemi di attuazione”.
Davide Nicco (Fdi) ha precisato che “non deve passare l’idea che il Decreto legge del governo abbia effetto retroattivo. La nostra norma aiuterà soltanto i lavori iniziati prima del 16 febbraio 2023, quindi perfettamente cedibili. Sono questi quelli incagliati, non per il Dl 11/2023, ma perché il mercato non ha più capienza per acquistarli”.
Paolo Ruzzola (Fi), durante le dichiarazioni di voto, ha affermato che “il nostro partito mette il diritto alla casa al primo posto. Quindi non possiamo che essere favorevoli al provvedimento. Non risolveremo l’intero problema, ma facciamo quello che possiamo”.
Al termine è stata votata la dichiarazione d’urgenza della legge.
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