Il 18 aprile scorso è stata presentata alla Camera da Giovanni Donzelli (FdI) l'interpellanza 2-00132, rivolta al Ministro dell'economia e delle finanze e avente ad oggetto i crediti fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia dei castelli.
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
il decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11 (recante misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77), la cui conversione in legge è stata recentemente approvata in prima lettura alla Camera dei deputati, prevede una serie di misure volte a porre il divieto di opzione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o per la cessione del credito, per una serie misure di recupero in ambito edilizio, i cui interventi normativi sono stati resi necessari al fine di garantire la sicurezza dei conti dello Stato, in ragione dell'insostenibilità del quadro normativo precedente, che aveva generato una situazione finanziaria divenuta fuori controllo;
in relazione agli oneri complessivamente sostenuti a carico del bilancio dello Stato dei crediti d'imposta pari a circa 120 miliardi di euro, nonché al fenomeno delle frodi intercettate sui cosiddetti bonus edilizi, pari a circa 9 miliardi di euro, gli interpellanti evidenziano, secondo quanto risulta dalla relazione mensile dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile – Enea, che gli investimenti totali ammessi a detrazione per il superbonus al 110 per cento lo scorso marzo 2023 hanno superato 72,7 miliardi di euro, per un totale di detrazioni a carico dello Stato che, alla fine dei lavori, risulterà essere pari a oltre 80 miliardi di euro;
per lavori già conclusi, rileva il medesimo documento dell'Enea, la cifra ammessa a detrazioni fiscali ammonta a più di 63,8 miliardi di euro, le asseverazioni in totale risultano essere state in numero pari a 403.809, e i lavori hanno riguardato: 59.223 condomini, 231.440 edifici unifamiliari, 113.140 unità unifamiliari indipendenti e 6 castelli, i cui interventi per 839.532 euro sono stati ammessi ad altrettanto detrazioni fiscali;
nel corso di un'ennesima condotta fraudolenta ai danni dello Stato, avvenuta nel corso del recente passato, in relazione all'utilizzo degli incentivi fiscali connessi al cosiddetto superbonus e ecobonus, gli interpellanti evidenziano come la procura di Isernia abbia avviato recentemente un'indagine giudiziaria denominata: «Castelli in aria», a seguito di un tentativo di truffa pari a 7 milioni di euro, relativi a lavori inesistenti o mai completati attraverso il meccanismo dello sconto in fattura;
nell'ambito delle categorie catastali che non possono fruire delle agevolazioni fiscali previste dall'applicazione dell'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, gli interpellanti rilevano come proprio i castelli e i palazzi di eminenti pregi artistici o storici, (ad eccezione di quelli aperti al pubblico per i quali invece l'agevolazione è ammessa a seguito della modifica introdotta dall'articolo 80, comma 6, del decreto-legge 14 agosto 2020 n. 104, convertito con modificazioni dalla legge 13 ottobre 2020 n. 136 cosiddetto decreto agosto) sono considerati esclusi, in quanto rientrano nella categoria catastale A9;
a giudizio degli interpellanti, si evidenzia la necessità di conoscere se, con riferimento al numero dei castelli che hanno beneficiato del contributo pubblico previsto dal superbonus rientranti nella suddetta categoria catastale A9, tali strutture (presenti su diverse aree del territorio nazionale) rientrassero effettivamente nel campo di applicazione della citata agevolazione, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 119, comma 15-bis del decreto-legge n. 34 del 2020, in precedenza richiamato, che non consente il beneficio degli incentivi fiscali previsti, se non alle condizioni ammesse proprio dal richiamato cosiddetto decreto agosto –:
di quali elementi disponga con riferimento alle sei strutture identificate nella categoria catastale A9, ovvero castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici per le unità immobiliari che hanno beneficiato del contributo pubblico previsto, di cui alla relazione mensile dell'Enea citata in premessa;
se e quali iniziative siano state poste in essere al fine di accertare se i castelli rientranti nelle categorie catastali ammesse agli incentivi fiscali ai sensi della normativa vigente siano effettivamente aperti al pubblico;
quali iniziative urgenti e necessarie il Ministro interpellato intenda assumere, per quanto di competenza nel caso fosse accertato che i crediti fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia dei castelli siano stati utilizzati in maniera fraudolenta e indebita da parte dei percettori coinvolti, in violazione della vigente normativa.
(2-00132) «Donzelli, Foti, Congedo, De Bertoldi, Filini, Matera, Matteoni, Maullu, Osnato, Testa, Tremonti».