Le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio con ricavi superiori a 15 milioni di euro nel 2019 hanno diritto a un credito d'imposta per i canoni di locazione corrisposti nei mesi da gennaio a maggio 2021.
Raddoppia però la percentuale, passando dal 20% e 10% stabiliti rispettivamente per i canoni di locazione e nei casi di affitto d'azienda, agli attuali 40% e 20%. È questa la principale novità introdotta in commissione bilancio della Camera al DL Sostegni bis (73 del 2021 art. 4 comma 2-bis).
I dettaglianti con ricavi 2019 fino a 15 milioni, nel rispetto degli altri requisiti, rientrano invece nel nuovo credito d'imposta per le locazioni e disciplinato all'articolo 4 comma 1 sempre del decreto sostegni bis: i soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione nonché agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, hanno diritto a un credito d'imposta pari al 60% dei canoni versati con riferimento a ciascuno dei mesi da gennaio 2021 a maggio 2021. Percentuale del credito d'imposta che diventa del 30% in caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d'azienda.
In entrambi i casi il credito d'imposta spetta a condizione che l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30 % rispetto all'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.
Infatti solo le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio che hanno iniziato l'attività a partire dal primo gennaio 2019 (le cosiddette start-up 2019) hanno diritto al credito d'imposta anche in assenza del requisito della contrazione del fatturato.
Franco Metta