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Credito, prorogato a luglio 2018 l'accordo sulla sospensione rate alle Pmi

Abi: da marzo 2015 a novembre 2017 sono state accolte 17.787 domande. Il 16,2% è riferito ad imprese del settore edilizia e opere pubbliche

martedì 16 gennaio 2018 - Redazione Build News

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Prorogato al 31 luglio 2018 l’Accordo per il Credito 2015 che, tra l’altro, consente la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate e l’allungamento dei finanziamenti per le Pmi.

Lo comunica l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) evidenziando il lavoro di collaborazione per questo nuovo risultato con Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative Legacoop), Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Rete Imprese Italia (Cna, Confartigianato, Confersercenti, Confcommercio, Casartigiani).

Complessivamente, da marzo 2015 a novembre 2017, secondo i dati più recenti del monitoraggio periodico, sono state accolte 17.787 domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 5,1 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 656 milioni di euro.

Inoltre, sono state accolte 8.202 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 1,6 miliardi di euro di debito residuo. L’analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell’impresa richiedente evidenzia che:

- il 21,5% delle domande è riferito ad imprese del settore “commercio e alberghiero”;

- il 13,6% delle domande è riferito ad imprese del settore “industria”;

- il 16,2% delle domande è riferito ad imprese del settore “edilizia e opere pubbliche”;

- il 12,6% delle domande è riferito ad imprese del settore “artigianato”;

- il 9,3% delle domande è riferito ad imprese del settore “agricoltura”;

- il restante 26,8% agli “altri servizi”.

Possono beneficiare delle operazioni previste dall’Accordo, tutte le Pmi operanti in Italia, comprese quelle che presentino alcune difficoltà finanziarie, a condizione che, al momento di presentazione della domanda, non abbiano posizioni debitorie classificate dalla banca come “sofferenze”, “inadempienze probabili” o esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni (imprese “in bonis”) in relazione a finanziamenti in essere alla data del 31 marzo 2015.

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