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Crisi delle grandi imprese italiane del settore infrastrutture: la risposta del Governo all'interrogazione

Di Maio: “Sia il decreto sblocca cantieri che il decreto crescita hanno previsto una serie di misure con la specifica finalità di agevolare l'intero settore economico, sbloccando le grandi opere da un lato e sostenendo gli investimenti privati dall'altro”

giovedì 16 maggio 2019 - Redazione Build News

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In Aula della Camera dei Deputati è stata presentata una Interrogazione a risposta orale (3-00718, primo firmatario On. Maurizio Lupi del Gruppo Misto) sulla crisi delle grandi imprese italiane del settore delle infrastrutture.

Nelle Premesse dell’Atto viene evidenziato, in particolare, che:

-“molte delle grandi imprese italiane del settore delle infrastrutture sono in grossa crisi: Astaldi (è stata ammessa quattro mesi fa al concordato dal tribunale), Condotte (è in amministrazione straordinaria), Trevi (il cui debito in fase di ristrutturazione: la Cassa depositi e prestiti già ne possiede il 17 per cento); Salini-Impregilo, la più grossa di tutte, non naviga in acque esattamente tranquille, come ha certificato l’agenzia Standard & Poor’s declassandone il rating al livello BB- con outlook negativo”;

-“si apprende che si vuole coinvolgere Cassa depositi e prestiti (Cdp) per cercare una soluzione di sistema alla crisi del settore delle costruzioni. La misura del coinvolgimento dipenderà dai risultati di questo primo esame di valutazione sullo stato di salute del comparto e, più in particolare, del gruppo Astaldi”;

-“l’impressione, però, è che Cassa depositi e prestiti potrebbe presto dover affrontare e tentare di risolvere un progetto – sicuramente gradito alle banche – che potrebbe ruotare attorno a un perno chiave: l’ingresso della Cassa nel capitale di Salini Impregilo con l’intento di creare un’entità sufficientemente forte per affrontare prima la messa in sicurezza di Astaldi e poi quella degli altri grandi operatori in difficoltà”;

-“una simile operazione rischia di incrinare la trasparenza nelle procedure di assegnazione dei lavori, penalizzando essenzialmente proprio le imprese sane dell’intero comparto”;

-“è auspicabile un « Progetto Italia » che veda partecipare tutte le più grandi aziende del settore e quindi anche quelle sane”.

RISPOSTA DEL GOVERNO

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha, in particolare, evidenziato che:

-“a seguito dell'interrogazione dei deputati, ho sentito Cdp circa una possibile partecipazione di Cdp nel capitale di Salini Impregilo: quest'ultima mi ha informato che sta seguendo l'evoluzione del settore di riferimento, e ogni eventuale coinvolgimento della stessa - cito testualmente - congiuntamente ad altri partner finanziari e industriali potrebbe essere valutato solo nell'ambito di un'operazione di sistema e di mercato”;

- “sia il “decreto sblocca cantieri” che il “decreto crescita”, adottati nei giorni scorsi, hanno previsto una serie di misure con la specifica finalità di agevolare l'intero settore economico, sbloccando le grandi opere da un lato e sostenendo gli investimenti privati dall'altro”;

-“l'attuale profonda crisi del comparto infrastrutturale non investe solo le grandi imprese italiane del settore, molte delle quali citate dall'interrogante, ma coinvolge tutta la filiera dell'edilizia, ripercuotendosi a cascata sulle piccole e medie imprese. Partendo da questa considerazione, come Governo abbiamo avviato una serie di iniziative volte a supportare e aiutare le piccole e medie imprese ai fini del rilancio del settore edilizio. Ad esempio, è allo studio una norma che estenderà l'accesso alla sezione speciale del fondo di garanzia a tutte le piccole e medie imprese operanti nel settore edilizio che si trovino in difficoltà nella restituzione delle rate di finanziamenti già contratti con banche e intermediari finanziari a causa dei ritardi nei pagamenti da parte dei propri committenti pubblici o privati. L'insieme di questi interventi per la crescita economica, in particolare la revisione del codice dei contratti pubblici, che per anni ha contribuito a ingessare il settore, costituiscono misure incisive, secondo noi, per il rilancio dell'edilizia”.

-“ci sono ulteriori iniziative per il rilancio del settore infrastrutturale - sono iniziative non legislative -, che sono rappresentate dall'istituzione di un apposito tavolo interministeriale tra Ministero dei Trasporti, Sviluppo economico ed Economia e Finanze al fine di individuare tutte le soluzioni percorribili, nel rispetto dell'ordinamento comunitario, in merito al delicato tema delle grandi imprese appaltatrici quali le citate Cmc e Astaldi, sempre nell'ottica di tutelare anche le piccole e medie imprese direttamente coinvolte nell'indotto, nonché l'istituzione di numerosi tavoli di confronto istituiti presso il MiSE per affrontare delle situazioni di crisi non da poco, come Condotte”;

-“il Governo continuerà in ogni caso a seguire attivamente l'evoluzione della situazione ben consapevole della rilevanza strategica del settore edilizio per il sistema Paese”. (fonte: Ance)

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