Si è tenuta martedì 21 febbraio, presso la 8a Commissione permanente (Lavori pubblici, Comunicazioni) del Senato della Repubblica, una audizione informale di Aitec – l’Associazione aderente a Confindustria che raggruppa le aziende italiane produttrici di cemento – sulle profonde difficoltà del proprio comparto come conseguenza del crollo del settore edilizio.
Il Presidente Giacomo Marazzi ha illustrato la situazione di crisi in cui versa l’industria nazionale del cemento, tra le più significative del nostro manifatturiero e strategica per il Paese, che in questi anni ha registrato una diminuzione di oltre il 60% in termini di volumi di produzione, di mercato e di valore aggiunto. L’Associazione ha chiesto una maggiore attenzione allo sviluppo e completamento delle grandi infrastrutture attraverso il rilancio di una politica di investimenti nazionali da effettuarsi con risorse pubbliche certe.
RISCHI PER LA COMPETITIVITÀ DELL'ITALIA. Il rischio paventato dall’Associazione è quello di un aggravarsi della capacità competitiva dell’Italia, per la quale le infrastrutture sono fondamentali, e di lasciar chiudere, dopo 10 anni di forte ridimensionamento del mercato, un numero di impianti produttivi di cemento superiore a quello necessario a soddisfare la domanda fisiologica, ritrovandosi nella condizione di dover importare, nei prossimi anni, un prodotto insostituibile per le costruzioni. Molti i senatori intervenuti al dibattito, da cui è emersa una generale condivisione sulla necessità di salvaguardare e insieme rilanciare un comparto ritenuto vitale per la nostra economia.