Preso atto della situazione drammatica che si è venuta a creare in Ucraina, l’esecutivo guidato da Mario Draghi ha approvato ieri un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti, focalizzandosi anche sull’aspetto energia.
In particolare il decreto si occupa del livello di rischio imprevisto per il normale funzionamento del sistema nazionale di gas naturale. Per questo si autorizza l’anticipo, anche a scopo preventivo, dell’adozione delle misure di aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza.
La norma rende immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti e fermo restando il contributo delle energie rinnovabili.
Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti a Terna Spa, in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale.
Nel frattempo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente di Eni Claudio Descalzi sono andati ad Algeri per il rafforzamento della cooperazione in campo energetico. "L'Algeria sosterrà l'Italia nelle forniture di gas", ha detto il ministro, alludendo alla possibilità di aumentare il flusso di gas dall'Algeria per compensare quelli a rischio dalla Russia.
Stoccaggi europei per ridurre la dipendenza dalla Russia
Contemporaneamente a livello europeo e della Commissione Ue è sempre allo studio l’ipotesi di stoccaggio di gas europei, di acquisti congiunti e di sganciare il prezzo all’ingrosso dell’elettricità dal gas sul mercato elettrico Ue.
E a margine della riunione straordinaria dei ministri dell’energia europei Roberto Cingolani ha detto: “Stiamo lavorando molto efficacemente sullo sganciarci dalla dipendenza dal gas russo. Abbiamo fatto presente l’esigenza italiana, cioè di studiare stoccaggi europei, anche su base volontaria, che almeno in parte ci mette al sicuro. Quindi anche delle forme del cosiddetto joint procurement, cercare di acquistare insieme grandi quantitativi di gas per pagarlo di meno. Altro aspetto fondamentale, sollevato da parecchi, è di avere un mercato che su certe energie, come le rinnovabili, il prezzo lo fa a partire dal termoelettrico che è prodotto dal gas. Un po’ come dire io produco un’energia a bassissimo costo rinnovabile e poi la quoto al prezzo di una energia che costa molto di più”.
E infine, ma si tratta di indiscrezioni, in caso di ulteriori tensioni sul prezzo la Commissione Ue starebbe valutando la possibilità di proporre agli Stati membri di tassare i profitti delle compagnie energetiche che hanno guadagnato sui ricavi del gas. Proventi che andrebbero a finanziare le rinnovabili o a compensare il caro bollette.
Franco Metta
IN ALLEGATO: il decreto-legge recante “Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili” bollinato in pdf