Nella seduta di giovedì 16 aprile 2020, il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti Margiotta ha risposto alla Camera all’interpellanza n. 2-00737 Paita, avente ad oggetto “Elementi e iniziative in merito al crollo del ponte di Albiano Magra, in provincia di Massa-Carrara, nel quadro della messa in sicurezza della rete stradale e autostradale del Paese”. Ecco il testo della risposta:
“Grazie, signora Presidente. Ringrazio i colleghi, onorevole Cosimo Ferri, onorevole Paita prima firmataria, l'onorevole Fregolent, gli altri firmatari dell'interpellanza, perché da un lato, mi danno modo di fornire alcune notizie rispetto ad una situazione particolarmente grave e che va evolvendosi ad horas, visto che, come è stato correttamente citato dallo stesso onorevole Ferri, proprio oggi sono in corso ulteriori sopralluoghi; e dall'altro, di affrontare in maniera sistematica la questione dei monitoraggi e della sicurezza delle nostre infrastrutture e delle opere d'arte, ahimè, sicurezza messa chiaramente in dubbio da eventi degli ultimi anni, non solo questo o quello di Genova, ma anche altri, purtroppo anche indipendentemente dal gestore dello stesso ponte; per cui io sono convinto che sia uno dei temi che questo Governo deve affrontare in maniera assolutamente efficace. Vado a rispondere nello specifico.
A seguito del crollo del ponte sul fiume Magra, lungo la ex strada provinciale 70, ora strada statale 330 di Buonviaggio, che collega l'abitato di Santo Stefano di Magra con Albiano, il Ministro De Micheli ha immediatamente istituito una commissione ispettiva, presieduta dal direttore dell'Agenzia nazionale per sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (esattamente la ANSFISA cui faceva riferimento il collega Ferri), ingegnere Fabio Croccolo, per fare chiarezza sull'accaduto e accertarne le responsabilità. Nello stesso giorno dell'evento la commissione ha effettuato un primo sopralluogo, congiuntamente al pubblico ministero titolare dell'inchiesta penale e su autorizzazione dello stesso. Un secondo dettagliato sopralluogo è in corso nella giornata odierna. La commissione provvederà ad acquisire, sia presso l'autorità giudiziaria sia presso l'ANAS, subentrata alla provincia di Massa Carrara nella gestione del ponte a novembre 2018, la documentazione relativa ai progetti originali delle varie fasi costruttive ed evolutive del ponte, nonché quella afferente all'attività manutentiva, al fine di operare una ricostruzione della dinamica dell'incidente. Entro la prima decade del prossimo mese di maggio la commissione elaborerà una dettagliata relazione sui fatti.
Informo anche che il Ministro De Micheli, al fine di accelerare l'attività di ricostruzione del ponte, ha proposto al Presidente del Consiglio dei ministri il commissariamento dell'opera ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019, poi convertito in legge (il cosiddetto sblocca cantieri), individuando come commissario straordinario il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi.
Inoltre, per individuare con rapidità le soluzioni viabilistiche più adeguate a garantire la piena accessibilità in sicurezza dell'area attraverso la definizione di percorsi alternativi, è stato istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti un apposito tavolo tecnico con i rappresentanti di tutte le istituzioni del territorio, sia toscano che ligure, convocato per domani, al fine di esaminare le proposte dei comuni interessati. Nelle more, è stato richiesto alla concessionaria SALT, che si è resa disponibile, di prevedere l'esenzione dal pagamento del pedaggio per coloro i quali, impossibilitati ad utilizzare per i propri spostamenti il ponte in questione, sono obbligati a transitare sulla bretella autostradale.
In merito all'attività svolta sull'opera d'arte, a seguito del suo trasferimento da parte della provincia di Massa Carrara ad ANAS nel mese di novembre 2018, rappresento che ANAS nel corso del 2019 ha avviato attività ispettive finalizzate anche a pianificare successivi interventi di manutenzione. All'atto del passaggio di consegne, avvenuto con verbale del 15 novembre 2018, i tecnici della provincia di Massa Carrara non hanno segnalato alcuna criticità, né preesistenti situazioni di pericolo sono state evidenziate nel corso delle interlocuzioni e dei sopralluoghi precedenti la consegna del medesimo. In realtà, però poi, nel corso del 2019, il comune di Aulla ha segnalato la presenza di alcune fessure in prossimità della spalla lato Liguria, e pertanto ANAS ha eseguito numerosi sopralluoghi e verifiche. Detti sopralluoghi e verifiche non hanno evidenziato l'esistenza di situazioni tali da compromettere la funzionalità del ponte, a detta di ANAS. Analoghi esiti sono scaturiti dalle verifiche effettuate nel mese di dicembre 2019, a seguito di eventi alluvionali che hanno interessato l'area dove è ubicato il ponte. ANAS, inoltre, ha comunicato di avere costituito una commissione per accertare la dinamica e le cause del collasso del ponte, e di avere già predisposto un piano per la realizzazione dell'opera provvisoria, così da ripristinare nel più breve tempo possibile i collegamenti interdetti.
Con specifico riguardo all'intervento di realizzazione del ponte tra Ceparana e Santo Stefano di Magra, che non interessa la viabilità gestita da ANAS, rappresento che il progetto definitivo è stato predisposto dalla società SALT per conto della provincia di La Spezia, ed è in fase di conferenza di servizi.
Quanto poi alle modalità con cui ANAS gestisce ed effettua il monitoraggio del proprio parco di opere d'arte, la società gestisce una rete stradale di oltre 30 mila chilometri, con più di 14.500 ponti e viadotti. Le attività ispettive sono svolte secondo specifiche procedure integrate, con parametri basati sulla vetustà e sullo stato di degrado dell'opera, nonché sull'entità del traffico veicolare. In particolare, vengono effettuate un'ispezione ricorrente visiva da parte di tecnici, con cadenza trimestrale, su ogni opera d'arte di qualsiasi natura, complessità ed importanza; un'ispezione principale da parte di un ingegnere, con cadenza annuale, per i ponti di luce superiore a 30 metri e per i ponti di qualsiasi luce, a seguito di eventuali criticità riscontrate durante l'ispezione ricorrente, nonché sulla base dei predetti parametri. Dopo l'ispezione materiale i dati e le risultanze vengono inseriti nel sistema gestionale ANAS, per esame e verifica. Nel corso del 2019 sono state eseguite complessivamente 50.761 ispezioni ricorrenti rispetto alle 48.333 del 2018, con una sostanziale copertura della totalità dei ponti e viadotti in gestione. Anche il numero delle ispezioni principali è notevolmente aumentato nel 2019, passando da 2.070 ispezioni nel 2018 a 3.886 nel 2019, con una copertura del 78 per cento delle complessive 5.001 opere principali da ispezionare. Per quanto riguarda i ponti cavalcavia senza proprietario che sovrappassano la rete ANAS, a partire dal 2018 è stato avviato un complesso lavoro di mappatura, inviando migliaia di comunicazioni per individuare i responsabili della gestione e manutenzione dei manufatti. L'elenco completo di queste opere d'arte è pubblicato sul sito ANAS.
A seguito di intesa con il Ministero, ANAS ha inserito anche ponti e viadotti cavalcavia di incerta titolarità nel programma di ispezione di tipo ricorrente, ovvero quattro ispezioni all'anno con cadenza trimestrale. Inoltre, il MIT ha richiesto ad ANAS di effettuare la sorveglianza periodica trimestrale su tutte le opere di scavalco non facenti parte del proprio patrimonio, estendendo le verifiche annuali a quelle opere di evidente criticità. Conseguentemente ANAS dovrà estendere le attività di sorveglianza ed ispettive ad ulteriori 3 mila opere d'arte, la maggior parte delle quali di competenza di piccoli comuni.
Ciò detto, è evidente che quanto sosteneva l'interpellante, l'onorevole Ferri, a proposito di come vengono effettuate e dei risultati che danno, è tema che il MIT sta approfondendo, e proprio in questi giorni il direttore responsabile della Direzione stradale ha chiesto ad ANAS di avere un quadro approfondito, al di là dei dati forniti, perché è di tutta evidenza che lì qualcosa non ha funzionato, e proprio la commissione tecnica insediata dal Ministero dovrà spiegare che cosa non ha funzionato.
Infine evidenzio - questa è una parte importante - che il Consiglio superiore dei lavori pubblici nei prossimi giorni provvederà ad adottare apposite linee guida per il monitoraggio dinamico, la valutazione del rischio e gli interventi di ripristino di ponti e viadotti, direi esattamente per rispondere a una delle cose alle quali faceva riferimento l'onorevole Ferri, e cioè sapere come si fanno i monitoraggi e far sì che tutti i soggetti gestori li facciano allo stesso modo. Dette linee guida conterranno, in primo luogo, la definizione delle azioni da porre in essere per assicurare una piena conoscenza delle caratteristiche e delle capacità strutturali dei ponti e dei viadotti.
In secondo luogo, le linee guida definiranno le analisi tecniche da eseguire in funzione della verifica operata e riporteranno indicazioni pratiche per la corretta esecuzione della valutazione di sicurezza, le fasi di modellazione, le analisi e le verifiche. Le linee guida conterranno, inoltre, l'indicazione dei provvedimenti da assumere sulla base degli esiti delle indagini e delle verifiche condotte e articolati su una scala crescente in limitazione dei carichi consentiti, restrizione dell'uso ed esecuzione degli interventi volti ad aumentare la sicurezza. Una volta adottate le linee guida, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti provvederà ad avviare, avvalendosi delle strutture del sistema nazionale di Protezione civile, la sperimentazione del monitoraggio dinamico attraverso l'impiego di apparati per il controllo strumentale costante delle condizioni di sicurezza delle infrastrutture, peraltro previsto dall'articolo 14 del decreto-legge n. 109 del 2018, il cosiddetto “decreto Genova”."
L’On. Paita (IV) non si è ritenuta soddisfatta rispetto alla relazione. Ha sottolineato che questa interrogazione chiedeva nel dettaglio i dati sui monitoraggi di ANAS relativi a tutte le opere d'arte, ivi compresi i viadotti e i ponti. Anche dai dati forniti ha qualche dubbio perché si parla, è vero, di circa 51 mila ispezioni, ma con una copertura che non è in percentuale definita, perché nel secondo dato fornito dal sottosegretario si parla del 78 per cento delle opere, quando bisognerebbe controllare il 100 per cento delle opere.
Ha fatto notare che ci devono essere quattro richieste che devono essere soddisfatte.
La prima questione è una certezza sui dati che devono essere monitorati. I concessionari autostradali, presumibilmente, non controllavano lo stato di sicurezza dei viadotti, delle strade, delle gallerie, ma ottengono una concessione dal Ministero; è il Ministero che deve rafforzare la propria funzione di ispezione, e questo riguarda i soggetti privati e anche quelli di derivazione pubblica. Quindi, prima richiesta: una profonda, autorevolissima, seria, coscienziosa riforma della funzione di controllo del Ministero.
Seconda richiesta: chiarire la funzione che ha Ansfisa, alle assunzioni che dovevano essere realizzate e fatte in quest'anno e all'esercizio di funzioni di controllo, perché, se quello diventa l'ente di controllo, bisogna capire come opera.
Terza questione: è stato individuato un commissario. Bisogna dare dei poteri al presidente della regione Toscana per riuscire a realizzare quest'opera.
Poi ci sono altre questioni più specifiche che riguardano i comuni della zona della Toscana, i comuni, gli enti locali, per esempio il comune di Bolano, oltre a quello di Podenzana e di Aulla, hanno proposto degli interventi concreti immediati.
Ha concluso parlando della bretella Ceparana-Santo Stefano. Questa bretella è un ponte che non è alternativo al ponte di Albiano, si deve ricostruire rapidamente il ponte di Albiano e fare anche la bretella Ceparana-Santo Stefano.