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Cumulo, le convenzioni con l'Inps firmate dalle Casse. “No alla tassa Boeri”

Secondo l’Inps il costo delle pratiche delle pensioni pagate in regime di cumulo ai professionisti che hanno versato contributi sia all’Inps sia alle casse professionali, deve essere sostenuto dagli Enti coinvolti nella liquidazione in misura proporzionale alle rispettive quote di pensione erogate

martedì 20 marzo 2018 - Redazione Build News

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Le Casse dei professionisti hanno firmato ieri le convenzioni sul cumulo e le hanno inviate simultaneamente via pec all’Inps, rimuovendo l’ultimo ostacolo formale al pagamento degli assegni a chi ha già fatto domanda.

“Con quest’atto le Casse intendono togliere ogni alibi all’Istituto pubblico, che da mesi sta ritardando l’adempimento di una legge. Se l’Istituto continuerà a non pagare, d’ora in poi gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari nei confronti dell’Inps”, precisa l’Adepp.

Il documento firmato prevede che le Casse si facciano carico delle quote di pensione di propria competenza e degli stessi oneri già previsti per le pensioni in totalizzazione. Le condizioni cioè sono identiche a quelle previste dalla convenzione già esistente con l’Inps e pacificamente in vigore dal 2007.

Quest’anno l’Inps aveva invece avanzato la pretesa di addebitare un importo fino a un massimo di 65,04 euro per ogni pratica di cumulo. Non solo: l’istituto chiedeva di mettere a pagamento anche le pratiche di totalizzazione, che sono state sempre gratuite.

Secondo le Casse queste pretese non hanno fondamento. Infatti a seguito dell’estensione del cumulo alle casse professionali, lo Stato ha riconosciuto all’Inps un maggior finanziamento che, a regime, raggiungerà l’importo di 89milioni di euro all’anno. “Queste risorse sono finanziate con le tasse pagate da tutti i contribuenti italiani, compresi i professionisti e le loro Casse. Sarebbe una discriminazione inaccettabile imporre ai nostri iscritti di pagare lo stesso costo due volte”, dichiara il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti.

Inoltre le Casse, per rispettare la legge, hanno già accettato di accollarsi i maggiori costi pensionistici derivanti dal cumulo, senza ricevere alcun ristoro da parte dello Stato, e non hanno nemmeno chiesto all’Inps di rimborsare loro i costi amministrativi che dovranno sostenere per istruire le pratiche di pensione anche per le quote di competenza dell’istituto pubblico.

Infine non è chiaro a cosa dovrebbero servire questi 65,04 euro, visto che gli uffici Inps li hanno chiesti per coprire dei costi che l’istituto dovrebbe comunque sostenere se l’iscritto non facesse domanda di pensione in cumulo ma chiedesse la pensione per via ordinaria (Le motivazioni addotte da Inps sono: “informazioni sulle eventuali variazioni pensioni”, “richiesta cambio ufficio pagatore”, “cessione del quinto”, “pignoramenti”, “altre attività legate alla circostanza che il pagamento sia gestito da Inps”.)

“Se l’Inps ha così tanti problemi a gestire le pensioni in cumulo, le Casse si offrono volontarie per pagarle loro gratuitamente”, dichiara Oliveti.

Le ragioni della “Tassa Boeri” sarebbero altre. In una lettera aperta inviata venerdì ai professionisti italiani, il presidente dell’Inps ha messo nero su bianco che le maggiori risorse servirebbero, ad esempio, ad assumere nuovi funzionari per accelerare il pagamento delle pensioni ex Inpdap. Cioè per scopi che nulla hanno a che vedere con le pensioni in cumulo dei professionisti.

Nella lettera Tito Boeri ha anche ammesso che la procedura informatica per la gestione del cumulo, che era stata annunciata per i primi di marzo, non è stata pubblicata per via dei 65 euro.

L’Adepp aveva già sollecitato l’Inps a dare il via al cumulo accantonando la questione del pagamento di eventuali costi gestionali, che Inps e le Casse potranno definire successivamente tra di loro, eventualmente anche per via giudiziaria.

LA POSIZIONE DELL’INPS. Ieri mattina Gabriella di Michele, Direttore Generale dell’Inps, insieme ad alcuni dirigenti dell’Istituto ha incontrato una delegazione del Comitato per il cumulo gratuito, guidata dal presidente Marco Nicoletti, accompagnata dal senatore Nunzia Catalfo del Movimento 5 stelle.

Nel corso dell’incontro, il Direttore Generale ha ribadito la posizione dell’Istituto. L’Inps ritiene che il costo delle pratiche delle pensioni pagate in regime di cumulo ai professionisti che hanno versato contributi sia all’Inps sia alle casse professionali, debba essere sostenuto dagli Enti coinvolti nella liquidazione in misura proporzionale alle rispettive quote di pensione erogate.

Tale onere andrebbe versato una tantum, al momento dell’effettiva liquidazione della quota di pensione, così come richiesto dalle Casse, a differenza di quanto auspicato dall’Inps che avrebbe preferito dilazionarne, anche su base mensile, il pagamento.

La liquidazione delle pensioni in regime di cumulo per i professionisti che hanno versato contributi sia all’Inps sia alle casse professionali, disciplinato nelle linee generali dalla convenzione quadro recentemente predisposta da Inps e Adepp, comporta oneri di gestione per le attività necessarie all’attivazione, alla gestione e alla manutenzione delle procedure amministrative.

L’Istituto ha stimato un costo per la gestione dei pagamenti di queste pensioni, determinato in base a una valutazione statistica delle attività necessarie alla gestione amministrativa delle stesse. Si tratta esclusivamente di oneri diretti, che riguardano cioè le spese del personale utilizzato in attività legate alla gestione del pagamento della pensione come, ad esempio, il cambio dell’ufficio pagatore o il cambio dell’iban, la gestione delle trattenute o di eventuali cessioni del quinto. Sono esclusi da questo calcolo tutti gli oneri relativi alla realizzazione di piattaforme informatiche e all’impiego dei sistemi informatici, così come quelli di corrispondenza, che sono interamente a carico dell’Istituto.

Il Direttore Generale ha ricordato che l’Inps non ha ricevuto alcun finanziamento dal Governo per la copertura di questi costi, perché la norma finanzia solo i maggiori oneri di spesa previdenziale.

L’incontro si è concluso con l’impegno da parte dell’Istituto a invitare formalmente le singole casse a sottoscrivere la convenzione quadro predisposta da Inps e Adepp.

La delegazione del Comitato per il cumulo gratuito, nel ringraziare il Direttore Generale dell’Inps per i chiarimenti forniti, ha espresso apprezzamento per la disponibilità mostrata dall’Istituto ed ha affermato che si farà carico di sensibilizzare i vertici delle rispettive casse.

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