“Ringraziamo il Governo e tutte le forze politiche che hanno trovato la convergenza sul tema dell’equo compenso, introducendo l’estensione di questo diritto a tutti i professionisti. E’ un risultato che aspettavamo da tempo e lo consideriamo molto importante. Sarà necessario limare qualcosa, vigilare sull’iter parlamentare, ma è una base importante da cui partire”. Così Marina Calderone (CUP) e Armando Zambrano (RPT) hanno commentato l’approvazione, da parte della Commissione Bilancio del Senato, dell’emendamento - proposto dal relatore Sen.Lai (PD), a seguito dell’apertura del Governo - che allarga l’introduzione dell’equo compenso a tutti i professionisti. L’occasione è stata la conferenza stampa di presentazione dell’evento del 30 novembre prossimo dedicato proprio all’equo compenso, organizzato congiuntamente da CUP e RPT, cui sono state invitate tutte le associazioni professionali, nonché politici ed esponenti del Governo.
Fa piacere constatare – ha dichiarato Calderone – di aver fatto un grande passo in avanti dopo essersi posti un obiettivo. Con l’allargamento a tutti i professionisti dell’equo compenso si afferma la dignità del lavoro professionale. Questo risultato renderà ancora più interessante la manifestazione del 30 novembre che sarà ricca di contenuti e testimonierà il fatto che quando marciamo uniti possiamo perseguire grandi obiettivi.
Per troppo tempo – ha affermato Zambrano – i professionisti si sono sentiti sotto tiro. Non è stata riconosciuta la loro specificità. I professionisti italiani nel panorama internazionale rappresentano una straordinaria eccellenza, sebbene su di loro gravi un complesso di obblighi. Ora è necessario che tutti i professionisti, ordinistici e non, continuino a lavorare assieme perché hanno idee, progetti ed energie da mettere a disposizione del Paese.
Alla conferenza stampa sono intervenuti alcuni rappresentanti istituzionali. Federica Chiavaroli, Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega alle professioni, si è espressa così: “Mi fa molto piacere essere qui a parlare dell’approvazione di una norma, come quella sull’equo compenso, che fissa un principio molto chiaro: essa si applica a tutti i professionisti e a tutti i committenti, senza distinzioni”.
L’APPROVAZIONE DELL’EMENDAMENTO SUPERA DI FATTO IL DISEGNO DI LEGGE SACCONI. Il Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha annunciato che l’approvazione dell’emendamento supera di fatto il suo disegno di legge. Ha poi aggiunto: “Esprimo piena soddisfazione per questo risultato. L’emendamento approvato questa notte riconosce l’equo compenso a tutti i professionisti, fissando un obbligo per tutti i committenti. Approfitto per fare i complimenti a CUP e RPT per il lavoro svolto. Sono stati bravi a tenere la barra dritta e a rappresentare, con argomentazioni forti, la bontà delle loro ragioni”.
L’efficacia dell’impegno congiunto CUP-RPT sul tema è stato sottolineato anche dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, il quale ha poi aggiunto: “Quando si ottiene un risultato come questo, tutt’altro che scontato, bisogna essere orgogliosi. E’ stato un lavoro duro ma tutti assieme siamo stati capaci di concentrare gli sforzi su un obiettivo. Il caso Catanzaro, ma ancor di più la sentenza della Consiglio di Stato, rischiavano di far passare il concetto del lavoro gratuito che io combatto da sempre. Invece è arrivato questo importante passo in avanti. Il 30 novembre sarà anche un’occasione per rivendicare questo risultato dei professionisti”.
INARSIND: PASSAGGIO FONDAMENTALE. “Passaggio fondamentale l’estensione dell’ equo compenso a tutti i professionisti, approvato nella notte in Commissione bilancio del Senato”, commenta Inarsind, l'Associazione di intesa sindacale degli architetti e ingegneri liberi professionisti italiani.
“Inarsind ha da sempre sostenuto la necessità di vedere riconosciuto il giusto compenso a chi mette la propria professionalità a servizio della collettività.
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul Bando di Catanzaro, che giudicava legittimo per il professionista un compenso "immateriale" in termini di ritorno di immagine, necessitava un passo che dimostrasse che la politica non volesse la morte della libera professione ma, anzi, ne riconoscesse il valore, dal momento che ne vuole fare strumento di semplificazione ed efficientamento mediante la sussidiarietà.
Il provvedimento approvato nella notte inverte con forza la tendenza ed è il segno che il mondo dei professionisti aspettava.
Fondamentale sarà poi la piena attuazione della norma che non dovrà vedere i professionisti dover costantemente ricorrere ad un procedimento legale per il riconoscimento dell’equo compenso.
Il provvedimento dovrà poter fungere da forte deterrente in fase di negoziazione dell’incarico all’applicazione di compensi sottostimati.
Un perfettibile ma significativo punto di partenza.”