Smart City

Da Bankitalia il primo rapporto su investimenti ESG e rischi climatici

Disponibile online, il nuovo report ha come scopo quello di comunicare i risultati conseguiti dalle strategie di investimento sostenibile adottate per i portafogli non di politica monetaria e diffonderne la cultura

mercoledì 11 maggio 2022 - Redazione Build News

CIS08

La Banca d'Italia ha pubblica il primo Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici (IN ALLEGATO).  Con il rapporto, che avrà cadenza annuale, la Banca risponde all'impegno - preso con la Carta degli investimenti sostenibili - di comunicare i risultati conseguiti dalle strategie di investimento sostenibile adottate per i portafogli non di politica monetaria, nonché contribuire alla diffusione della cultura ESG nel sistema finanziario e tra i cittadini. 

Il documento è articolato in quattro aree che illustrano il processo decisionale, le metodologie impiegate per la gestione dei rischi, le strategie d'investimento ESG adottate e i risultati conseguiti in termini di sostenibilità. Le scelte e le metodologie illustrate si basano sull'attuale stato del dibattito, dei dati disponibili e della normativa. Sono pertanto sottoposte a un continuo vaglio critico e potranno evolvere in funzione dei progressi su questi temi.

I meccanismi di governo 

Con l'introduzione di criteri di sostenibilità non è stato necessario modificare significativamente l'assetto di governo adottato dall'Istituto per le scelte di investimento: le strutture preesistenti sono state incaricate di aggiungere i profili di sostenibilità ai precedenti criteri, basati sulle tradizionali considerazioni di tipo finanziario. Per assicurare una gestione unitaria dei temi legati alla sostenibilità tra le funzioni della Banca è stato istituito il Comitato Cambiamenti climatici e sostenibilità, presieduto da un membro del Direttorio; a supporto di questo Comitato è stato creato un Nucleo che coordina e indirizza i lavori dell'Istituto su tutte le tematiche ESG (investimenti di portafoglio, vigilanza bancaria e finanziaria, ricerca economica, operazioni aziendali).

La strategia 

A partire dal 2019 la strategia di investimento sostenibile è stata ampliata in termini di classi di attività finanziarie e di obiettivi, attribuendo progressivamente una maggiore attenzione ai fattori ESG e in particolare a quelli legati al cambiamento climatico. Si intende così contribuire anche al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità individuati sia a livello europeo, con l'approvazione del regolamento UE/2021/1119 per il conseguimento della neutralità climatica, sia a livello nazionale, con la modifica degli artt. 9 e 41 della Costituzione che ha introdotto un riferimento alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. 

Alla fine del 2021 i portafogli potenzialmente interessati da una gestione sostenibile avevano un controvalore di circa 210 miliardi di euro. Per i titoli di Stato dell'area euro, che rappresentano gran parte di questo importo, gli indicatori di sostenibilità vengono attualmente monitorati ma non influenzano le scelte di investimento, per diversi motivi; fanno eccezione le obbligazioni verdi di emittenti sovrani dell'area dell'euro e di istituzioni sovranazionali, attualmente pari a 1,7 miliardi di euro, il cui peso negli investimenti della Banca è destinato a crescere nel tempo

La gestione dei rischi 

In passato gli investimenti in strumenti del settore privato (in particolare le azioni) seguivano un principio di neutralità (la composizione del portafoglio replicava quella del mercato, con l'esclusione di alcuni settori). Dal 2019 la Banca ha integrato in maniera graduale i fattori climatici e di sostenibilità nei preesistenti modelli di gestione dei rischi. In un primo momento l'integrazione è avvenuta a valle dell'allocazione del portafoglio tra le varie classi di attività e ha riguardato la selezione dei titoli dapprima per i portafogli azionari, quindi per quelli obbligazionari. In un secondo momento i profili di sostenibilità sono stati utilizzati anche nella fase di allocazione tra classi di attività solo per i titoli di emittenti privati; l'impiego dei fattori ESG è stato così esteso all'intero processo di investimento, dalla fase di allocazione fino a quella di selezione dei singoli titoli. 

La strategia di investimento sostenibile si traduce in una combinazione di diverse politiche di gestione del portafoglio.

Per i titoli di emittenti privati queste considerano criteri di:

  • esclusione sulle società selezionabili;
  • preferenza delle imprese che adottano le migliori prassi ESG (best in class);
  • integrazione di profili ESG nei modelli finanziari; inoltre per i titoli pubblici e privati sono impiegate politiche di investimento tematiche (ad esempio per l'acquisto di obbligazioni verdi). 

Finora gli indicatori ESG utilizzati per orientare le scelte sui portafogli di strumenti di emittenti privati sono stati di tipo storico (misure di determinate grandezze a una data precedente). L'utilizzo di dati prospettici è infatti reso complesso dalle incertezze sugli orizzonti temporali e sulla tipologia di indicatori, sulla probabilità degli eventi e sulla loro gravità. Le informazioni sui piani futuri diffuse dalle imprese rappresentano tuttavia una base da cui partire, caratterizzata da un numero minore di ipotesi di scenario. Da quest'anno quindi le decisioni di investimento vengono prese anche in considerazione degli impegni di decarbonizzazione e dei piani di transizione delle imprese; con queste ultime sarà inoltre avviato un dialogo per raccogliere informazioni sulle strategie di sostenibilità e sui risultati finora conseguiti. Verrà infine creato un portafoglio azionario di investimento tematico destinato alle aziende maggiormente in grado di contribuire alla transizione ecologica, per cogliere le opportunità legate alle innovazioni tecnologiche e favorire il cambiamento strutturale del sistema economico.

Gli indicatori e i risultati 

L'esame degli indicatori e dei risultati mostra i progressi compiuti dalla Banca negli ultimi anni. Per il portafoglio azionario gestito internamente (pari a 16 miliardi di euro e corrispondente a oltre il 90 per cento degli investimenti in titoli privati dell'Istituto), l'impronta carbonica è diminuita del 60 per cento rispetto al 2018, anno precedente l'avvio della strategia di investimento sostenibile, ed è inferiore del 37 per cento rispetto all'indice di mercato preso come riferimento. Sono migliori dell'indice anche l'intensità carbonica (-24 per cento), gli usi di energia elettrica (-21 per cento), di acqua (-14 per cento) e la produzione di rifiuti (-28 per cento). Relativamente agli indicatori sociali, la quota di donne impiegate è maggiore di 7 punti percentuali rispetto al benchmark e il tasso di infortuni è inferiore del 9 per cento. 

di Franco Metta 

IN ALLEGATO: Rapporto Banca d'Italia.

Idrogeno verde, una soluzione per l'energia del futuro. Ma oggi è ancora troppo caro

L'obiettivo crescita sostenibile è raggiungibile attraverso l'utilizzo dell'idrogeno verde. Ma al momento... Leggi


Bonus elettrodomestici green, spunta il nuovo contributo per rendere la casa più efficiente

Il governo ha allo studio l'introduzione di un nuovo bonus elettrodomestici, che... Leggi

Potrebbe interessarti


Iscriviti alla newsletter di Build News

Rimani aggiornato sulle ultime novità in campo di efficienza energetica e sostenibilità edile

Iscriviti

I più letti sull'argomento


Smart City copertina articolo
Smart cities, firmato protocollo in Toscana

Regione Toscana, Anci e Confservizi Cispel Toscana hanno siglato un protocollo per...

Dello stesso autore