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Da Ifel una nota sul calcolo del ritardo annuale dei pagamenti della PA

Con una nota di approfondimento la Fondazione Ifel risponde alle numerose sollecitazioni pervenute dai Comuni che chiedono chiarimenti su come calcolare gli indicatori di ritardo annuale sulla base dei quali individuare i casi da sanzionare

martedì 28 gennaio 2020 - Redazione Build News

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La legge di bilancio 2019 ha introdotto un nuovo obbligo di accantonamento di risorse correnti per gli enti che non rispettano i termini di pagamento delle transazioni commerciali o non riducono il debito pregresso o non alimentano correttamente la piattaforma dei crediti commerciali (PCC). La norma stabilisce, inoltre, che la stessa PCC è la base informativa per monitorare il debito pregresso e per misurare la tempestività dei pagamenti.

Il dl n. 124 del 2019 (cd dl Fiscale) ha recentemente modificato questo quadro e ha stabilito che:

- la misura dell’accantonamento obbligatorio al nuovo fondo di garanzia debiti commerciali (FGDC) non sarà raddoppiata per gli enti non in regola con i pagamenti che non hanno chiesto l’anticipazione di liquidità di cui al comma 849 o che, avendola richiesta, non hanno effettuato i relativi pagamenti nei tempi fissati dal comma 854;

- gli indicatori relativi al ritardo annuale dei pagamenti e al debito commerciale residuo, da prendere come riferimento per l’applicazione delle sanzioni (accantonamento al FGDC) possono essere calcolati, limitatamente all’esercizio 2019, sulla base delle registrazioni contabili locali anziché a partire dalle informazioni presenti in PCC.

Con una nota di approfondimento la Fondazione Ifel risponde alle numerose sollecitazioni pervenute dai Comuni che chiedono chiarimenti su come calcolare gli indicatori ex legge di bilancio, sulla base dei quali saranno individuati i casi da sanzionare.

Si ricorda che sarà possibile valutare compiutamente gli indicatori soltanto alla fine dell’esercizio e, quindi, in prima applicazione, alla fine del 2019. D’altra parte è necessario disporre fin d’ora di un calcolo parziale, basato sulle informazioni all’attualità, per orientare possibili interventi correttivi e per valutare l’eventuale utilizzo della propria base dati locale in luogo della PCC.

Il paragrafo successivo fornisce il dettaglio e la specificazione dei passi necessari per l’elaborazione dell’indicatore relativo al debito commerciale residuo, di cui al comma 859 lettera a) della legge di bilancio 2019.

Il paragrafo 3 riepiloga le modalità di elaborazione dell’indicatore di tempestività dei pagamenti mettendo in risalto le principali differenze con il nuovo indicatore di ritardo introdotto dalla legge di bilancio.

Il paragrafo 4, infine, è interamente dedicato alla descrizione dell’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti di cui dettaglia sia la formula di calcolo che il perimetro delle fatture da considerare.

Resta ferma la riflessione più volte formulata dall’ANCI e dall’IFEL in tutte le sedi tecniche ed istituzionali circa l’opportunità di posporre di almeno un anno l’applicazione del FGDC, per poter disporre di un quadro puntuale della reale situazione dei pagamenti commerciali dei Comuni e avere il tempo di allestire soluzioni efficaci per il superamento delle persistenti criticità.

In allegato la Nota di approfondimento di Ifel

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