Aziende

Daikin investe nella creazione di un’economia circolare dei refrigeranti

L'impegno di Daikin per contribuire alla transizione verso refrigeranti a più basso GWP

giovedì 15 marzo 2018 - Erika Seghetti

figura1daikin

Il settore HVACR inizia ad avvertire gli effetti del regolamento Europeo sugli F-gas. Nel 2018 la disponibilità annuale di HFC, calcolata in CO2 equivalente e relativa al periodo di riferimento, è pari al 63% e si ridurrà al 21% dal 2030, così come previsto dallo schema di riduzione graduale.

Diversi studi hanno dimostrato come una serie di azioni combinate possa contribuire al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  •  transizione verso refrigeranti a più basso GWP;
  •  riduzione della carica di refrigerante nelle apparecchiature;
  • ulteriore riduzione delle perdite;
  • rafforzamento delle attività di recupero, rigenerazione e riutilizzo del refrigerante.

 

Daikin è impegnata attivamente in ciascuno di questi ambiti. Il gruppo è consapevole delle sue responsabilità come produttore di apparecchiature e refrigeranti. Per questo non si sta dedicando solo al miglioramento delle proprie attività ma anche al contribuire alla realizzazione di un futuro sempre più sostenibile per il settore della climatizzazione, riscaldamento e refrigerazione. Avanzare nella direzione di una maggiore sostenibilità richiede, per ogni applicazione, un’attenta valutazione di aspetti molto diversi tra loro quali sicurezza, efficienza, impatto ambientale e sostenibilità economica.

Nel 2015 il gruppo Daikin ha reso pubblica la propria linea di condotta e il piano d’azione in tema di refrigeranti, ponendo in essere una serie di azioni basate sul principio “Sooner, the Better” (“Quanto prima, tanto meglio”). Una delle attività inserite nel piano d’azione prevede di “collaborare con tutti i soggetti interessati” per il recupero e il riutilizzo dei refrigeranti.

Daikin è convinta che il recupero e il riutilizzo dei refrigeranti contribuiranno ad assicurare nel tempo la disponibilità di HFC sia per le nuove installazioni sia per la manutenzione dei sistemi HVACR. Le rilevazioni compiute dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) mostrano un andamento positivo e in crescita della quantità di refrigeranti recuperati nel perimetro della Comunità Europea ma Daikin ritiene che si debba fare di più così da creare, per i refrigeranti, una vera economia circolare. Partendo dall’esperienza acquisita in Giappone, Daikin Europe N.V. ha deciso di investire nel recupero e rigenerazione dei refrigeranti. In una prima fase la rigenerazione avverrà per quei refrigeranti recuperati attraverso la propria attuale organizzazione. In seguito l’attività sarà estesa a livello europeo in collaborazione con altri soggetti interessati.

 

Figura 1: La sfida risiede nel realizzare, per i refrigeranti, un ciclo di vita sostenibile

 

Di seguito alcuni esempi di come Daikin attivamente contribuisca alla progressiva riduzione (su base CO2 equivalente) dell’utilizzo di HFC e alla realizzazione di un futuro sempre più sostenibile per il settore della climatizzazione, riscaldamento e refrigerazione:

1) sviluppare e produrre refrigeranti, per il settore della refrigerazione, con un più basso GWP come l’R-407H;

2) introdurre sul mercato apparecchiature che utilizzano refrigeranti a più basso GWP, quali climatizzatori e pompe di calore con R-32 invece che R-410A, oppure gruppi frigoriferi con compressori a vite, con HFO R1234ze(E) invece che R-134a. Nell’ambito del mercato della refrigerazione commerciale, proporre apparecchiature che utilizzano R-410A e R-407H invece che R-404A, oppure soluzioni basate sull’impiego di refrigeranti non HFC come la CO2;

3) da settembre 2015, Daikin ha offerto, alle aziende di tutto il mondo che fossero interessate, la possibilità di utilizzare gratuitamente 93 brevetti, così da consentire loro di sviluppare e commercializzare climatizzatori e pompe di calore utilizzanti R-32, un refrigerante monocomponente;

4) riduzione della carica di refrigerante grazie ad una progettazione mirata al raggiungimento di questo obiettivo. Per esempio, l’utilizzo di scambiatori di calore a micro canale nei gruppi frigoriferi condensati ad aria;

5) impiego di sistemi di monitoraggio che consentano ai tecnici manutentori di controllare la tenuta dei circuiti, sia sul sito d’installazione sia da remoto;

6) contribuire all’attività svolta dagli enti normativi, rivolta a migliorare la tenuta di componenti ed elementi di giunzione. Sostenere l’attività di qualificazione di installatori e tecnici manutentori così da favorire la diffusione di refrigeranti a più basso GWP, grazie ad un utilizzo consapevole e in piena sicurezza.

Figura 2: Un approccio globale verso la riduzione graduale del consumo di HFC (su base CO2 equivalente)

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