La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha approvato, con delibera n. 13/2021/G, un’indagine relativa a due distinti oggetti collegati con gli obiettivi di trasformazione energetica volti a contrastare il cambiamento climatico: da un lato gli interventi per le energie rinnovabili, e in particolare le verifiche del MISE sul sistema affidato al Gestore dei Sevizi Elettrici S.p.A (GSE) in tema di incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, meccanismo dei certificati bianchi e conto termico, dall’altro i contributi per l’efficientamento energetico in favore dei comuni (Decreto Crescita, d.l. 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58).
La relazione esamina tali aspetti rilevanti anche nel più generale contesto riferito agli accordi di Parigi del 2015, dove l’Unione Europea si è impegnata alla “graduale transizione dai combustibili fossili verso un’economia neutra in termini di emissioni di carbonio” entro il 2050. Tali obiettivi sono resi ancora più ambiziosi dalle recenti proposte della Commissione europea per trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità in modo da ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. La rilevanza del tema spiega perché il PNRR italiano destini da qui al 2026 alla missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” ben 68,6 miliardi di euro.
Le verifiche della Corte hanno messo in evidenza che, a decorrere dall’anno 2011 (anno di emanazione del d.lgs. 28/11), il GSE ha intrapreso un percorso finalizzato alla progressiva verifica degli asset finanziati dal sistema energetico, nonché alla valutazione dei requisiti previsti dalla normativa e, in tal senso, al consolidamento del relativo valore in termini di funzionalità al perseguimento degli obiettivi di transizione energetica. Tuttavia, prima ancora della pandemia, nel 2019 si era registrata una drastica diminuzione nel numero degli impianti soggetti a verifica. L’attività di controllo ha fatto emergere diffuse irregolarità e comportamenti gravi, anche di rilevanza penale.
Per la Corte, come riconosciuto nel corso dell’attività istruttoria dalla stessa Amministrazione, alla luce delle esperienze compiute si rende necessaria in tempi brevi l’emanazione di un nuovo “decreto controlli”, al fine di mettere a sistema le complesse novità normative intervenute nella disciplina primaria e rendere palesi agli operatori le interpretazioni che ne dà l’amministrazione.
Con riferimento alla gestione dei contributi per l’efficientamento energetico in favore dei Comuni introdotti dal decreto Crescita, la Sezione osserva che la misura ha avuto estesa e pronta attuazione: al 26 luglio 2021, infatti, le disposizioni totali di pagamento ammontano a complessivi €339.695.049,54 di cui €225.948.680,97 relativi alle richieste di anticipo del 50% ed €113.746.368,57, relativi alle richieste di saldo a seguito della conclusione dei progetti.
Anche in questo caso la magistratura contabile segnala la necessità di implementare tempestivamente il previsto sistema delle verifiche riguardo all’effettiva destinazione dei contributi. Al riguardo, l’Amministrazione ha comunicato l’intenzione di procedere a controlli a campione sui progetti realizzati, secondo modalità da definirsi con apposito decreto ministeriale in fase di predisposizione.
La delibera n. 13/2021/G è disponibile in allegato.