Smart City

Dall'Ue 2,4 mld per l'innovazione in Italia

Adottato il programma 'imprese e competitività'. Fra i principali obiettivi l'85% di copertura della banda larga e l'aumento del 9% della quota rinnovabili

venerdì 26 giugno 2015 - Erika Seghetti

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L'Italia potrà contare su 2,4 miliardi di euro per l'innovazione e la competizione: la Commissione Ue ha dato l'ok al programma operativo 2014-2020 "imprese e competitività". I fondi verranno, per 1,7 miliardi, dal Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) e il resto sarà coperto dalla quota di cofinanziamento nazionale.

Quattro priorità

Il programma è destinato a investimenti nei principali  settori generatori di crescita nelle regioni meno sviluppate e in transizione. Con quattro priorità: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione; migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e il loro uso; aiutare le Pmi del paese a diventare piu' competitive e sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Secondo il commissario europeo per la Politica regionale, Corina Cretu, “questo pacchetto di investimenti aiuterà le imprese italiane, in particolare le Pmi, a sfruttare pienamente il loro potenziale di innovazione e a rafforzare la loro competitività, con l’obiettivo di creare posti di lavoro di qualità”.

Obiettivi: 85% di banda larga e +9% della quota rinnovabili

Tra i risultati attesi c’è l’aumento della collaborazione tra imprese nell’ambito della ricerca e dell’innovazione, il raggiungimento dell’85% di copertura con la banda larga e l’aumento del 9% della quota di energia rinnovabile impiegata.
La fetta maggiore degli investimenti (35,8%) sarà destinata a promuovere l’imprenditorialità, lo sviluppo di nuovi modelli di business e la crescita delle Pmi, incentivando lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, l’internazionalizzazione e la penetrazione in nuovi mercati. Un’altra quota consistente (29,8%) servirà a promuovere gli investimenti delle imprese sulla ricerca e l’innovazione, mentre poco più di un quinto delle risorse (21,2%) punterà sulla diffusione delle energie rinnovabili e la creazione di sistemi di distribuzione intelligenti. La parte restante verrà utilizzata per l’installazione di infrastrutture per la banda larga (9,7%), oltre a finanziare l’assistenza tecnica per l’attuazione del programma operativo (3,5%).
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