Il Regolamento UE n. 517/20141 ha stabilito una riduzione delle quantità di idrofluorocarburi (HFC) che le aziende possono immettere sul mercato europeo. Il phase-down è iniziato nel 2015 e prevede alcuni step: entro il 2030 si dovrà raggiungere una riduzione del 79% degli HFC rispetto ai quantitativi del 2009-2012, che corrisponderà secondo le stime a una eliminazione di circa 70 mln di tonnellate di CO2 equivalenti.
Per raggiungere questi obiettivi i produttori di apparecchiature e prodotti che utilizzano gli HFC devono passare all’utilizzo di refrigeranti alternativi, cosa che sta già avvenendo. Tuttavia molti dei refrigeranti alternativi hanno delle caratteristiche e proprietà che richiedono una preparazione da parte dei tecnici che li utilizzano.
Rapporto sulla formazione sui refrigeranti alternativi
Per garantire un’installazione sicura e il corretto funzionamento delle apparecchiature deve essere resa disponibile una formazione adeguata in tutti paesi membri. L’articolo 21 (6), del regolamento (UE) n 517/2014 impone alla Commissione Ue di pubblicare, entro il 1 Gennaio 2017, un report che esamini la legislazione dell’Unione in riferimento alla formazione dei soggetti che utilizzeranno i refrigeranti alternativi.
A distanza di un mese, la Commissione ha pubblicato il suo rapporto sulla formazione sui refrigeranti alternativi, disponibile in anteprima in allegato.
Il report riassume in modo chiaro tutti gli aspetti normativi e valuta l’offerta formativa attualmente disponibile in tutti gli Stati Membri, cerca di stabilire una percentuale dei soggetti formati e individua anche altre iniziative che potrebbero essere sviluppate per ampliare l’offerta.
Necessaria una maggiore spinta sulla formazione
Ciò che emerge in linea generale è un’adeguatezza del quadro normativo in materia di formazione del personale, con alcune lacune in termini di requisiti di formazione e certificazione specifici per i refrigeranti alternativi. Manca ancora una diffusione capillare di strutture di formazione e il numero di personale qualificato è ancora basso. Qualche spinta viene dalle Associazioni di Tecnici del Freddo che stanno cercando di promuovere l’accesso alla formazione che andrebbe incentivata con investimenti anche dalle autorità competenti.