La Puglia è la quinta regione italiana per numero di imprese nel settore del lapideo; bene gli indici di redditività delle aziende; cala il numero di imprese, ma crescono gli addetti; riposizionamento in atto sulla lavorazione della pietra, più che sull'estrazione; bene l'export in mercati tradizionali (Germania, UK, USA), male nel medio ed estremo Oriente.
I dati presentati a Trani
Sono i dati salienti emersi a Trani nel forum pubblico “IL LAPIDEO”, organizzato da Unioncamere Puglia e ospitato nella prestigiosa cornice di Palazzo Beltrani. Il momento di confronto, rivolto a imprese, associazioni imprenditoriali e professionisti, è stato dedicato alle prospettive di sviluppo del settore e ha offerto un focus sui temi centrali per il comparto: dalla finanza all’internazionalizzazione, dall’innovazione al green.
«Da alcuni anni – da detto la presidente, Luciana Di Bisceglie - Unioncamere Puglia lavora molto sull’informazione economica, pubblicando gratuitamente il Sismografo, una collana di studi sull’analisi dello stato di salute dei principali settori della Puglia. Nel numero 23 della collana abbiamo voluto dedicarci al lapideo. Un settore antico, nobilissimo, che per qualche decennio è stato considerato in grande sofferenza, ma che sta dando segni di interessante riposizionamento. Abbiamo voluto mettere in luce le prospettive di sviluppo del territorio regionale, abbinando rigore scientifico e approccio divulgativo e abbiamo voluto farlo a Trani, la città pugliese con maggior numero di aziende lapidee registrate. L’interlocuzione su questi numeri e su queste dinamiche è stata con le imprese, dando un segnale di ascolto ai territori».
Il sismografo di Unioncamere Puglia
Il Sismografo di Unioncamere Puglia sul settore lapideo è stato presentato da Luigi Triggiani, segretario generale di Unioncamere Puglia e dal project manager Cosmo Albertini. (slide allegate)
Queste le opportunità emerse dal dibattito che è seguito alla presentazione dei dati: introdurre la lavorazione della pietra nel sistema scolastico secondario superiore; utilizzare l'apprendistato di primo livello per i giovani; creare canali di dialogo fra Università e imprese su ricerca e progetti PNRR; istituire un tavolo concertativo fra aziende e Istituzioni per adeguare la regolamentazione ambientale dell'estrazione di pietra; sviluppare progetti di riciclo degli scarti/sottoprodotti di lavorazione.