Migliorare il testo, ad esempio riguardo alla definizione di consumo di suolo, di superficie agricola e con riferimento al ruolo riconosciuto alle infrastrutture ai fini dell'individuazione del consumo di suolo.
A questo puntano gli emendamenti al disegno di legge C. 2039 “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, presentati dai relatori Chiara Braga e Massimo Fiorio (entrambi del Pd) alle commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera.
Il provvedimento era stato rinviato nella seduta del 9 aprile scorso, quando le Commissioni avevano iniziato l'esame delle proposte emendative. In particolare, i relatori e il Governo avevano espresso i pareri sugli emendamenti all'articolo 1 e avevano avviato le votazioni riferite a tale articolo.
L'iter del provvedimento ha subito rallentamenti a causa dei ritardi nell'interlocuzione con i Ministeri competenti e del calendario dei lavori parlamentari.
PRESENTATO EMENDAMENTO PER INCENTIVI REGIONALI ANCHE PER PREVENIRE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO. Gli emendamenti presentati dai relatori sono volti a recepire le istanze formulate nel corso del dibattito svoltosi sul provvedimento. In particolare, una proposta emendativa prevede la possibilità per le Regioni di adottare misure di semplificazione e di incentivazione, anche di natura fiscale, “al fine di prevenire il dissesto idrogeologico e il degrado dei paesaggi rurali e favorire il reinsediamento di attività agricole in aree interessate da estesi fenomeni di abbandono”.
Attualmente il testo base stabilisce invece che le misure di semplificazione e incentivazione sono possibili solamente per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
IL NUOVO TESTO BASE APPROVATO IL 20 GENNAIO SCORSO. Ricordiamo che le commissioni Ambiente e Agricoltura di Montecitorio hanno approvato il nuovo testo base il 20 gennaio 2015 a larga maggioranza. Sono individuati come princìpi fondamentali della materia del governo del territorio il riuso, la rigenerazione urbana e la limitazione del consumo di suolo. Il testo base prevede che le regioni, nel termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dovranno dettare disposizioni per orientare l'iniziativa dei comuni a strategie di rigenerazione urbana; ciò anche mediante l'individuazione negli strumenti di pianificazione degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, con incremento e miglioramento della dotazione dei servizi, innalzamento del potenziale ecologico e ambientale e realizzazione di residenza sociale.
Viene promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica, a condizione che non determinino consumo di suolo agricolo e siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di territorio urbanizzato.