“Siamo ad un passaggio decisivo per dare finalmente all'Italia una legge sul suolo: tema importante e strategico se si considerano i recenti danni da dissesto idrogeologico nel Beneventano, gli ultimi e preoccupanti dati resi da ISPRA nel Rapporto annuale sul consumo di suolo. Con i pareri dati oggi sugli emendamenti e con il confronto avuto in Commissione con il Ministro Martina, che proseguirà domani con il Ministro Galletti, abbiamo cercato di recepire le molte indicazioni positive emerse dai gruppi sia di maggioranza che di opposizione”.
Lo ha detto Chiara Braga, deputata e responsabile Ambiente del PD, a margine dell’esame del disegno di legge A.C. 2039 sul contenimento del suolo e riuso del suolo edificato di cui è relatrice per l’VIII Commissione Ambiente a Montecitorio.
“Ora siamo a un punto importante, per licenziare dalle Commissioni nei prossimi giorni un testo il più possibile condiviso. Il nuovo testo di Legge – spiega Braga - introdurrà nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell'attività agricola; il percorso permetterà di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l'obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050”.
“Il nostro intento non è avere una legge di bandiera e nemmeno una norma punitiva nei confronti dell'attività edilizia. Quello che vogliamo garantire è un'effettiva salvaguardia del suolo dai rischi di un'edificazione sconsiderata, come purtroppo è avvenuto in passato, e nello stesso tempo sostenere con misure positive le azioni di riuso e rigenerazione urbana che devono rappresentare il futuro dell'edilizia”.
OK DEL GOVERNO E DEI RELATORI AD EMENDAMENTI. Il ddl Consumo suolo è all'esame delle commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera, dove il Governo e i relatori hanno dato parere positivo a oltre 40 proposte di modifica, oltre agli 8 emendamenti dei relatori e relativi sub emendamenti.
LA DEFINIZIONE DI ''COPERTURA ARTIFICIALE DEL SUOLO''. Tra le modifiche alle definizioni, c'è quella relativa alla “copertura artificiale del suolo” per la quale si intende “la copertura permanente della superficie terrestre con materiali artificiali o la sua alterazione biofisica per la realizzazione di edifici, capannoni, infrastrutture di trasporto, piazzali, parcheggi, piste, banchine, moli, cortili, serre, altre aree pavimentate, impermeabilizzate o in terra battuta, campi fotovoltaici, aree estrattive non rinaturalizzate, discariche, cantieri, interventi di scavo o di rimozione del suolo”.
CENSIMENTO COMUNALE DEGLI EDIFICI SFITTI, NON UTILIZZATI O ABBANDONATI ESISTENTI. Per orientare l'iniziativa dei Comuni alle strategie di rigenerazione urbana, le Regioni dettano disposizioni per la redazione di un ''censimento comunale degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati esistenti'', in cui saranno quantificate caratteristiche e dimensioni degli immobili per creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato inutilizzato, disponibile per il recupero o il riuso. Mediante il censimento, i Comuni potranno verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo di suolo inedificato possano essere soddisfatte con gli immobili individuati dal censimento.
DESTINAZIONE DEI PROVENTI DEI TITOLI ABILITATIVI EDILIZI E DELLE SANZIONI. I proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni per il mancato rispetto del divieto di mutamento di destinazione sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali ''a interventi di riuso e di rigenerazione, ad interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura in ambito urbano''.
STRATEGIE DI RIGENERAZIONE URBANA. Al fine di favorire il riuso e la rigenerazione urbana le Regioni, nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio, dettano disposizioni per incentivare i Comuni, singoli o associati, a promuovere strategie di rigenerazione urbana anche mediante l'individuazione, negli strumenti di pianificazione, degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, prevedendo il perseguimento di elevate prestazioni in termini di efficienza energetica e integrazione di fonti energetiche rinnovabili, accessibilità ciclabile e ai servizi di trasporto collettivo, miglioramento della gestione delle acque a fini di invarianza idraulica e riduzione dei deflussi.
A tal fine è promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica purché non determinino consumo di suolo e siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di territorio urbanizzato.